Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ma quell'italiano ancora prigioniero volete farlo morire di Coronavirus? Governo fermo su Andrea Costantino

Francesco Storace
  • a
  • a
  • a

Ma vogliono farlo rientrare in Patria da morto, quell’imprenditore prigioniero ad Abu Dhabi senza che se ne conosca il motivo? Andrea Costantino – la cui storia stiamo seguendo da tempo – è ancora detenuto negli Emirati Arabi Uniti dal mese di marzo, nessuno gli ha spiegato i motivi della detenzione, lo stesso legale nominato in loco dalla sua compagna di vita Stefania Giudice, è impossibilitato ad assistere l’italiano. In tutto questo c’è una incomprensibile inerzia dello Stato italiano per chiedere spiegazioni agli arabi. O meglio, dalla Farnesina partono lettere ma non c’è traccia di risposta. E in queste ore c’è preoccupazione per il Covid-19 che si espande da quelle parti. L’avv. Cinzia Fuggetti, che si occupa della vicenda dall’Italia, ha esposto al ministero degli Esteri i timori per le condizioni di salute in cui può venirsi a trovare Andrea Costantino nella sua prigionia immotivata. In particolare, risulta che tra le persone bloccate a Dubai per avvenuto contagio, non poche siano già state compiutamente vaccinate e al Costantino sarebbe stato inoculato il vaccino «Sinovax», notoriamente meno efficace dei vaccini utilizzati in Europa.

 

 

Scrive la Fuggetti: «Costantino, attesa la perdita considerevole di peso; la dieta con limitati apporti nutrizionali; l’assenza di esposizione alla luce solare; etc., è verosimile sia debilitato e con scarse difese immunitarie». E condivide lo spazio angusto della cella con soggetti di cui non è dato conoscere le condizioni di salute. Per non parlare dei rischi connessi alla variante Delta. È possibile, anche con la forma del braccialetto elettronico, richiedere gli arresti domiciliari. Insomma, la Farnesina che fa? La prima risposta è assolutamente minimizzatrice. In pratica si dice di stare tranquilli, come se il Covid non ci fosse. Ed è evidente che la paura per le sorti di Costantino non fa che aumentare. È a livello politico che ci si deve muovere. Nei giorni scorsi ha promosso una iniziativa di protesta il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Ma non basta. È la politica italiana tutta che deve pretendere chiarezza agli Emirati, a partire dai nostri vertici istituzionali, Quirinale e Palazzo Chigi in primis, già coinvolti con specifici dossier sulla vicenda. Ma stanno tutti ancora inspiegabilmente fermi.

 

Dai blog