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Haiti, il presidente Moise ucciso dal commando: proclamato lo stato d'assedio

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Un commando armato ha assassinato il presidente haitiano Jovenel Moise e ferito gravemente la first lady Martine Moise, dopo aver fatto irruzione nella notte nella loro residenza privata. Un fatto destinato a creare ulteriore caos nel Paese già profondamente instabile, tra la povertà estrema e la violenza delle gang, l'inflazione alle stelle e le proteste dell'opposizione che accusavano Moise di autoritarismo. Il premier ad interim, Claude Joseph, ha detto che gli assalitori parlavano spagnolo e inglese, erano altamente addestrati e pesantemente armati. Polizia ed esercito, ha assicurato, hanno il controllo sul Paese, il più povero delle Americhe, con una storia di dittatura e sconvolgimenti politici che hanno ostacolato la democrazia. Le autorità hanno chiuso l'aeroporto internazionale e dichiarato lo "stato d'assedio", mentre la Repubblica Dominicana prevede il rafforzamento della sicurezza al confine.

Il Paese da tempo era sull'orlo di nuova instabilità, in vista delle elezioni in programma quest'anno. Il 53enne Moise governava per decreto da oltre un anno, dopo che le precedenti elezioni erano sfociate in un vuoto politico e l'opposizione chiedeva le sue dimissioni, accusandolo di autoritarismo. Moise è stato ucciso il giorno dopo aver nominato il neurochirurgo Ariel Henry come nuovo premier, dopo che Joseph aveva assunto l'incarico ad interim ad aprile a seguito delle dimissioni di Joseph Jouthe ed ha ora assunto il potere. È considerato un delfino di Moise e non è chiaro, per ora, come reagirà l'opposizione. Sembrano tuttavia scarse le altre opzioni, anche perché il capo della Corte suprema, chiamato a mantenere la stabilità nei momenti di crisi, è di recente morto di Covid-19. Per gli esperti, lo scenario più ottimistico vede premier e partiti d'opposizione accordarsi per nuove elezioni.

L'ex presidente Michel Martelly, cui Moise era succeduto, ha definito l'assassinio "un duro colpo per il nostro Paese e per la democrazia haitiana, che lotta per trovare la sua strada". Secondo il premier Joseph, "democrazia e Repubblica prevarranno". Il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha condannato l'omicidio "nei termini più severi" e sottolineato che "i responsabili devono essere portati davanti alla giustizia".

La polizia di Haiti da tempo affronta un aumento di violenza a Port-au-Prince, in conseguenza della quale più di 14.700 persone sono sfollate. La situazione economica, politica e sociale si è aggravata con caro-prezzi, scarsità di cibo e redditi bassi (il 60% degli abitanti guadagna meno di 2 dollari al giorno). Questo mentre il Paese ancora deve riprendersi dal devastante terremoto del 2010 e dall'uragano Matthew del 2016. Nei mesi recenti l'opposizione al presidente, accusato di autoritarismo, di corruzione e di aver alimentato l'instabilità, ha portato massicce proteste nelle strade. Sono sfociate in violenza e nel rifiuto alla proposta di un referendum costituzionale che avrebbe rafforzato la presidenza. Le richieste a Moise di dimettersi erano forti, mentre l'opposizione denunciava che il suo mandato fosse scaduto nel febbraio 2021. Lui e i suoi sostenitori ritenevano invece che fosse iniziato all'inizio del 2017, dopo caotiche elezioni che avevano costretto alla nomina di una presidenza provvisoria per ovviare al vuoto di potere.

 

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