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Rapporti inaccettabili tra Usa e Cina: minaccia per la pace. Tensione alle stelle sul Covid e Wuhan

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I rapporti che intercorrono tra la Cina e gli Usa sono ai minimi termini. Ieri è andata in scena una telefonata tra Antony Blinken, segretario di Stato, e Yang Jiechi, direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, proprio durante il G7 che si svolge in Cornovaglia. Come emerge da Il Giornale la ferita tra le due nazioni è troppo profonda per essere rimarginata, con la questione Taiwan che ha fatto infuriare i cinesi. Da Washington hanno infatti avviato dei colloqui con l’isola per definire un accordo su commerci e investimenti, ma da Pechino considerano Taiwan roba loro. Il dialogo sul commercio è ritenuto “inaccettabile” dal Dragone e il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha definito le discussioni “una minaccia per la pace e la stabilità”. 

 

 

Blinken a Jiechi ha sottolineato inoltre la volontà di dover scoprire le origini del Covid-19, chiedendo maggiore libertà per una nuova indagine Oms. La Cina considera “assurda” la richiesta e perde le staffe quando si ventila l’ipotesi che il virus sia scappato dall'Istituto di Virologia di Wuhan: “Alcuni, negli Stati Uniti hanno inventato e diffuso la storia assurda del laboratorio di Wuhan, e la Cina ha espresso seria preoccupazione a riguardo”. E il rapporto di Amnesty International sulla repressione di uighuri - “trasformazione attraverso l’educazione”, “inferno distopico” e di altre minoranze musulmane non ha fatto altro che aumentare ancora di più la tensione.

 

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