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Covid, il nuovo ceppo travolge il Regno Unito: altro record di contagi. E Londra chiude le scuole

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Nel Regno Unito, alle prese con la nuova variante del virus, i casi sono di nuovo aumentati a 57.725 in un giorno, con 445 morti, mentre il vaccino Pfizer è stato somministrato per ora a un milione di britannici. E se il governo ha ceduto, decidendo la chiusura delle scuole primarie in tutta Londra, i sindacati premono perché lo stop sia previsto per tutto il Paese. Questo mentre il presidente del Royal College of Physicians, Andrew Goddard, ha avvertito che gli ospedali di tutto il territorio devono prepararsi alla stessa altissima pressione che il sistema sanitario di Londra e del sud-est dell'Inghilterra sta gestendo.

I dati del governo mostrano che il Paese ha registrato cinque massimi giornalieri consecutivi, tutti superiori a 50.000 e quasi il doppio dei livelli di due settimane fa. Inoltre, gli ospedali hanno iniziato a ricevere lotti del vaccino contro il coronavirus sviluppato dall'Università di Oxford e AstraZeneca, approvati in settimana dai regolatori britannici. Circa 530mila dosi saranno disponibili in tutto il Paese da lunedì. I residenti delle case di cura e le persone che si prendono cura di loro, gli over 80 e il personale ospedaliero riceveranno le prime dosi. Più di un milione di persone nel Regno Unito ha ricevuto il vaccino Pfizer.

Intanto un nuovo passo avanti sul fronte vaccini contro il coronavirus c'è: l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato l'uso d'emergenza del vaccino Pfizer/BioNTech, aprendo alle vaccinazioni nei Paesi a medio e basso reddito. La prima approvazione al farmaco era arrivata l'8 dicembre nel Regno Unito, seguita dall'assenso in Unione europea, Canada e Stati Uniti. Luoghi che hanno avviato le proprie campagne di vaccinazione. La luce verde dell'Oms, di cui ha dato notizia Cnn, consente di iniziare l'immunizzazione anche negli Stati che non hanno propri organismi regolatori, o mezzi per valutare efficacia e sicurezza dei farmaci.

La distribuzione equa dei vaccini nel mondo è una preoccupazione costante. L'Oms in una nota ha dichiarato che organizzazioni come Unicef e Pan-American Health Organization possono in questo modo procurarsi il farmaco per la distribuzione. Nel frattempo, AstraZeneca annuncia che due milioni di dosi di vaccino saranno pronte ogni settimana, a partire da metà gennaio. Ma in vari Paesi non mancano le critiche su gestione e tempi delle vaccinazioni. Negli Usa, prima nazione al mondo per contagi (oltre 20 milioni) e morti (oltre 347mila), l'operazione Warp Speed organizzata da Donald Trump ha fornito milioni di dosi, ma non è al passo con le promesse. I media prevedono che serviranno anni, al ritmo attuale, per vaccinare un numero di statunitensi sufficiente a fermare la pandemia. Secondo le previsioni, 20 milioni di persone avrebbero dovuto ricevere la prima dose entro il 2020: sono state meno di 3 milioni. Il presidente eletto Joe Biden ha duramente criticato l'amministrazione Trump, promettendo di velocizzare le operazioni.

Nell'Ue, ha risposto alle critiche la commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides: "La cruna dell'ago non è attualmente il numero di ordini, ma la carenza mondiale di capacità di produzione. Questo vale anche per Biontech". Nel frattempo, l'India ha avviato il test nazionale sul proprio sistema di vaccinazione, mentre l'Olanda - dopo le polemiche - accelera promettendo di vaccinare il prima possibile gli operatori sanitari. Critiche anche in Francia, da parte dell'Academie de Medecine e degli ospedali, che lamentano la lentezza dell'iter rispetto ad altri Paesi, come la Germania.

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