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Spiragli sul Recovery Fund. Ue verso l'accordo

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Spiragli di intesa per superare lo stop al negoziato sul Recovery Fund imposto da Ungheria e Polonia. Al termine della riunione degli ambasciatori dei 27 in preparazione del Vertice dei leader Ue di domani e dopodomani, fonti diplomatiche europee fanno sapere che la presidenza tedesca ha messo sul tavolo un testo che «interpreta giuridicamente» il meccanismo di tutela dello stato di diritto e che determinerebbe «la sospensione della procedura» contro i Paesi accusati di non rispettare l’indipendenza della magistratura «finché la Corte europea di giustizia non si pronuncia». Secondo quanto apprende l’Agi il testo «che oggi ha incassato la reazione positiva» degli ambasciatori verrà sottoposto ai leader europei durante il summit di domani, nella speranza che venga superato il veto di Polonia e Ungheria che blocca l’intero bilancio Ue (che include il Recovery Fund). La proposta della presidenza tedesca «risponde alle preoccupazioni di tutti» in merito al meccanismo di tutela sullo stato di diritto. Il documento «non tocca una virgola dell’accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue», assicurano le stesse fonti: l’erogazione dei fondi resterebbe quindi condizionato al rispetto dello stato di diritto, ma grazie a una dichiarazione politica allegata alle conclusioni del Consiglio europeo, si darebbe un margine di manovra ai paesi membri riconoscendone la sovranità. La bozza dunque, verrebbe incontro alle richieste di Budapest e Varsavia, senza snaturare, almeno formalmente, il rispetto delle regole europee in materia di democrazia.

Di «spiraglio positivo nel negoziato» con Polonia e Ungheria ha parlato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte nell’Aula del Senato, in vista summit di domani, sottolineando che ci sarebbe «una dichiarazione interpretativa condivisa dagli stessi interessati sulla definizione di stato di diritto». In mattinata l’agenzia Bloomberg aveva riferito di un accordo tra Ungheria e Polonia su una proposta di mediazione presentata da Berlino per superare l’impasse. Lo stesso vice premier polacco, Jaroslaw Gowin riferendosi all’intesa sul Bilancio Ue e il Recovery Fund, aveva sottolineato che per Varsavia «la logica del ’veto o mortè va contro il nostro interesse nazionale». Ribadendo le parole del premier ungherese Viktor Orban, il vicepremier polacco ha detto che «siamo a un centimetro dalla soluzione: sia per la Polonia sovrana che per l’Europa comune. Garantendo i diritti indipendenti della Polonia e utilizzando centinaia di miliardi di fondi dell’UE». Un funzionario Ue vicino alla trattativa tuttavia, nel pomeriggio aveva raffreddato gli entusiasmi, chiarendo che «I negoziati sul quadro finanziario pluriennale e il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto sono ancora in corso». Alla domanda se si fosse raggiunta un’intesa per disinnescare il veto imposto da Budapest e Varsavia all’intero bilancio Ue 2021-2027 il rappresentate Ue ha replicato con un ’no comment’. «Finchè non si arriva a un accordo non posso rispondere», ha spiegato. La palla passa adesso ai leader: formalmente il tema del Bilancio e del Recovery non è in agenda, ma il via libera agli strumenti economici anti-crisi messo in campo dalla Ue per superare la più grave recessione della sua storia è cruciale. E l’argomento sarà il convitato di pietra del summit.

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