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Risultati elezioni Usa, Joe Biden a un passo dalla Casa Bianca. Trump sul piede di guerra

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Il candidato democratico Joe Biden è a un passo dalla Casa Bianca. Con oltre 71 milioni di voti incassati e 264 Grandi elettori (se si tengono in considerazione anche gli 11 dell'Arizona), all'ex vice di Barack Obama manca un solo Stato per diventare il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Lo spoglio sta continuando in Arizona(che da alcuni media è già stato assegnato a Biden) e in altri cinque Stati: Nevada, Pennsylvania, North Carolina, Alaska e Georgia. Il democratico è in vantaggio solo nel primo, che conta 6 Grandi elettori, ma questi gli basterebbero per raggiungere la maggioranza necessaria per la presidenza.

Biden ha anche recuperato terreno in Georgia e in Pennsylvania. Per sperare di ribaltare il risultato Trump, a quota 214 Grandi elettori, dovrebbe quindi vincere in tutti e cinque gli Stati rimasti in bilico. "Biden sarà il prossimo presidente degli Usa", ha detto la responsabile della campagna dei Dem Jen O'Malley Dillon, che ha invitato gli elettori a "mantenere la calma" nell'attesa che tutti i voti vengano scrutinati.

Ma Trump non è intenzionato ad arrendersi senza lottare. Piuttosto che riconoscere la sconfitta è pronto a intraprendere una dura - e costosa - battaglia legale in tutti quegli Stati in cui è proseguito lo scrutinio dei voti per corrispondenza, demonizzati più volte dal tycoon nel corso della campagna elettorale. Già il giorno dopo l'Election Day la campagna del repubblicano aveva annunciato ricorsi in Wisconsin per riconteggiare i voti (visto lo stretto margine di vittoria del dem) e in Pennsylvania, Michigan e Georgia perché gli osservatori del Gop non avrebbero potuto prendere parte allo spoglio delle schede. "Tutti gli Stati assegnati recentemente a Biden saranno legalmente contestati da noi per frode elettorale - ci sono - molte prove. Vinceremo!", ha scritto fiducioso il magnate su Twitter, annunciando anche una presunta vittoria in Pennsylvania.

Ma le prime docce gelate per lui sono arrivate da un giudice della Georgia, che ha respinto il ricorso sul conteggio dei voti per corrispondenza nella contea di Chatham James Bass, che comprende la città fortemente democratica di Savannah, e da una giudice della corte statale del Michigan che ha rigettato la causa intentata dalla campagna di Trump, secondo cui non sarebbe stato garantito un numero di accessi sufficienti ai rappresentati dei repubblicani ai seggi durante il conteggio delle schede. Gli stessi osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) hanno definito infondate le accuse di brogli avanzate dal tycoon e hanno criticato le sue premature dichiarazioni di vittoria rilasciate nel corso dell'Election night.

Donald Trump, che ha vinto in Stati chiave come l'Ohio, la Florida e il Texas, ha visto poco a poco sfumare le sue speranze di essere confermato alla Casa Bianca mentre proseguiva lo scrutinio dei voti per posta, maggiormente utilizzati dall'elettorato democratico. E se il tycoon è riuscito a guadagnarsi il sostegno dei latinos, Joe Biden è stato capace di ricostruire - in parte - il blue wall (strappato dal repubblicano ai democratici nelle elezioni del 2016) vincendo in Wisconsin e Michigan, anche se per pochi voti. Non solo, ha sottratto l'Arizona ai repubblicani, con l'ira del tycoon che si è riversata anche contro il magnate Rupert Murdoch, suo amico e proprietario di Fox, perché l'emittente aveva già assegnato lo Stato ai democratici prima che il risultato fosse definitivo. L'incertezza pesa su un Paese diviso, dove hanno già preso il via proteste da parte di entrambi gli schieramenti, e continuerà ancora se Trump dovesse proseguire la battaglia legale. Il 14 dicembre il Collegio composto dai 538 Grandi elettori sarà chiamato a eleggere direttamente il presidente.

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