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Trump sotto attacco. Mazzata di Bill Gates sul Covid e nuovo libro bomba

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Bill Gates va all'attacco di Donald Trump sulla gestione dell'emergenza Covid. Secondo il miliardario fondatore di Microsoft, impegnato nella realizzazione di un vaccino per il  coronavirus, ha detto che la maggior parte dei test per il coronavirus effettuati negli Stati Uniti sono uno "spreco totale" perché occorre troppo tempo per ottenere i risultati e fare in modo che le persone che risultano positive si mettano tempestivamente in autoisolamento.

Il siluro è stato lanciato durante un’intervista all’emittente Cnbc trasmessa martedì. Il guru della Silicon Valley, che attraverso la sua attività di filantropo sostiene la ricerca per un vaccino per il Covid-19, ha voluto replicare alle affermazioni del presidente Donald Trump, che ha ripetutamente esaltato la grande quantità di test effettuati negli Usa. "La maggior parte di quei test sono inutili", afferma Gates, perché richiedono oltre 48 ore di tempo per il risultato. 

 

Trump è sotto attacco da parte dei democratici. Sia per la paventata ipotesi di posticipare le elezioni presidenziali di novembre, si aper la gestione dell'emergenza. E tra poco dovrà fare i conti con un altro libro che lo ritrae in luce negativa. Questa volta potrà essere ancora più insidioso perché a scriverlo è Michael Cohen, il suo ex avvocato che è stato per anni il custode di molti suoi segreti prima di finire in prigione. Il dipartimento di Giustizia ha dovuto fare infatti marcia indietro sull’ordine a mantenere il silenzio, evitando quindi di rilasciare interviste o scrivere libri, a cui voleva vincolare gli arresti domiciliari concessi a Cohen a causa dell’emergenza Covid. La mossa dei procuratori federali arriva dopo che gli avvocati di Cohen - condannato per evasione fiscale e violazione della legge elettorale per la vicenda della pornostar, Stormy Daniel, pagata per non rivelare la sua relazione con Trump - li hanno accusati di aver arrestato di nuovo fatto il loro cliente il 9 luglio scorso per impedirgli di esercitare la sua libertà di espressione, con l’obiettivo di evitare rivelazioni scomode per il presidente. 

 

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