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Haftar chiude i rubinetti del petrolio. L'Onu: effetti devastanti

Davide Di Santo
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Il generale Haftar chiude i rubinetti del petrolio libico e l'Onu parla di effetto devastante. Il blocco delle esportazioni di greggio arriva infatti alla vigilia della conferenza di Berlino. Secondo quanto riportano i media internazionali la Libyan National Oil Corporation (Noc), infatti, fermerà i trasferimenti di petrolio dai porti e terminal della Libia centrale e orientale. La Guardia delle strutture petrolifere (Pfg) e la relativa sala operativa sono infatti sotto il comando del generale Haftar. La produzione di petrolio della Libia diminuirà di almeno 700.000 barili al giorno, il che equivale a oltre 47 milioni di dollari al giorno. Leggi anche: Di Maio: pronti a inviare soldati in Libia L'Unsmil, la missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia, si è detta "profondamente preoccupata" per l'interruzione della produzione di petrolio in Libia e ha sottolineato come esso possa infliggere un "colpo durissimo alla situazione economico finanziaria già deteriorata del paese". Con la speranza che a Berlino si raggiunga un vero cessate il fuoco, l'Onu ritiene che la "mossa avrebbe conseguenze devastanti prima di tutto per il popolo libico che dipende dal libero flusso di petrolio per il suo benessere".

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