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L'Iran giura vendetta agli Usa: "Preparate le bare". Trump: "Non hanno mai vinto una guerra"

Le proteste iraniane in piazza a Teheran

Da Teheran dura reazione dopo l'uccisione di Soleimani

Alessandro Austini
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Dopo il colpo subìto, l'inevitabile reazione. L'Iran promette vendetta agli Stati Uniti per l'uccisione del generale Qassem Soleimani e altre sette persone a Baghdad, un'azione ordinata direttamente dal presidente Donald Trump. Il governo di Teheran annuncia che agirà «nel momento e nel luogo più opportuni" per vendicare la morte del capo delle Forze Quds. Trump, invece, su Twitter ha ricordato che «l'Iran non ha mai vinto una guerra, ma non ha mai perso un negoziato!». L'operato del generale iraniano Qassem Soleimani contro il «terrorismo» resterà per sempre impresso nella «coscienza del popolo siriano». Lo ha affermato il presidente siriano, Bashar al- Assad, in un messaggio di condoglianze inviato alla Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, per l'uccisione del capo della Forza Quds. «Questo atto criminale commesso dall'Amministrazione americana conferma ancora una volta il suo continuo approccio a sostegno del terrorismo per diffondere il caos e l'instabilità», ha sostenuto Assad in una nota pubblicata sulla pagina Facebook della presidenza siriana. «Il martire Soleimani - ha aggiunto - è morto servendo il suo Paese e l'Asse della Resistenza». In un discorso al popolo iraniano l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei ha promesso «vendetta» ed espresso le sue condoglianze alla moglie e ai figli dell'ex comandante delle Forze al-Quds. «Cara nazione iraniana, il glorioso e grande comandante dell'esercito islamico è salito al Cielo. Ieri sera le anime sublimi dei martiri hanno preso tra le loro braccia anche l'anima di Qassem Soleimani. Alla fine di anni di devozione e di combattimenti coraggiosi nei campi di battaglia contro le forze sataniche e malvagie del mondo scrive l'atayollah - il suo desiderio di morire da martire sul cammino di Allah si è esaudito e il suo sangue è stato versato dai peggiori e depravati degli esseri umani. Esprimo le mie condoglianze in occasione di questa morte da martire all'Imam dei Tempi (che le nostre anime siao sacrificate per colui che muore per Allah sulla terra) e alla nazione iraniana. E presento le mie felicitazioni alla sua anima pura per il suo martirio coraggioso. Come esempio di elevazione dell'Islam e di scuola dell'imam Khomeini, ha trascorso tutta la sua vita sulla via del Jihad per la causa divina. Il suo martirio è la ricompensa per i suoi incessanti sforzi compiuti in questi ultimi anni. Per la Forza e la volontà di Dio, la sua scomparsa non farà indietreggiare la sua opera e il suo cammino, che non avranno fine. Ora, una vendetta implacabile attenderà i criminali che si sono sporcati le mani con il suo sangue e con il sangue dei suoi compagni assassinati ieri sera. Il martire Soleimani è la figura universale della Resistenza e tutti coloro che si occupano della Resistenza cercano ormai la sua vendetta, Tutti gli amici, oltre che tutti i nemici devono sapere che il fronte e l'asse della Resistenza persevererà con una forza raddoppiata e la vittoria finale appartiene ai combattenti di questa via benedetta. La dipartita del nostro caro e devoto Generale è certamente un evento amaro, ma la continuazione della nostra lotta e la nostra vittoria finali saranno molto amare per gli assassini e i criminali».  Gli Stati Uniti comprino « bare per i soldati» di stanza nella regione. È l'avvertimento lanciato da un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniana (i Pasdaran), il generale Mohammad Reza Naghdi, dopo l'uccisione del comandante delle Forze al-Quds Qassem Soleimani. «La Casa Bianca deve lasciare la regione oggi o deve andare al mercato a ordinare bare per i soldati», ha affermato Reza Naghd. «Non vogliamo uno spargimento di sangue. Devono fare da soli la loro scelta», ha aggiunto.

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