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Brexit, bocciato anche il no-deal. May: "Serve un accordo"

Carlo Antini
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La Camera dei Comuni ha approvato il testo che esclude l'ipotesi di un'uscita del Regno Unito dall'Ue in uno scenario di no deal, cioè senza accordo. Il testo, rafforzato da un emendamento che esclude il no deal «in ogni circostanza», è passato con 321 voti contro 278. Questa approvazione apre la strada a un nuovo voto sulla possibilità di un rinvio della data del divorzio, attualmente in programma per il 29 marzo. E la premier britannica non molla nonostante la doppia umiliazione subita in Parlamento. Nella mozione che verrà messa al voto alla Camera dei Comuni, il governo della premier britannica Theresa May ha fissato la data del 20 marzo come termine massimo entro il quale tenere un terzo voto di ratifica dell'accordo sulla Brexit. Il testo, letto dallo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, prevede che se il Parlamento approva l'accordo entro mercoledì prossimo, il governo chiederà alla Ue un rinvio al 30 giugno della data di uscita (oggi fissata al 29 marzo). Ma se l'accordo - già bocciato due volte dai Comuni - non passa entro il 20 marzo, allora il governo avrà bisogno di chiedere una proroga più lunga, cosa che costringerà la Gran Bretagna a partecipare alle elezioni europee.

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