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L'Unione europea boccia l'Italia: "La manovra non aiuta la crescita"

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Allerta della Commissione: "Squilibri economici eccessivi e debito alto"

Carlo Antini
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L'Italia ha ancora squilibri economici «eccessivi, il debito alto e la protratta scarsa produttività implicano rischi con rilevanza transnazionale, in un contesto di alto livello di Npl e di disoccupazione». Lo sottolinea la Commissione Europea nel Country Report sull'Italia. «Il debito non scenderà nei prossimi anni, visto che la debole prospettiva macro e gli attuali piani di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di prima, implicano un deterioramento dell'avanzo primario», spiega ancora la commissione. Per il commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici, l'Italia «deve migliorare le sue finanze pubbliche, l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario». Secondo il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, lo slancio delle riforme «si è sostanzialmente fermato nel 2018 e alcune misure della manovra "rovesciano" le riforme precedenti, in particolare quella delle pensioni». «Cipro, Grecia e Italia hanno squilibri eccessivi - ha detto Dombrovskis - Continuiamo a essere preoccupati del fatto che non ci si aspetta una riduzione del debito nei prossimi anni e c'è stata una marcia indietro rispetto alle riforme del 2019, soprattutto per pensioni». Per la Commissione la situazione italiana è preoccupante, è l'ottava volta che si verifica uno squilibrio macroeconomico eccessivo, «dovrà adottare delle misure per migliorare le finanze pubbliche per il sistema giudiziario, rafforzare l'ambiente economico, rafforzare il mercato del lavoro e il sistema finanziario, inoltre è urgente fare tutto ciò date le prospettive economiche negative dell'Italia. Le nostre previsioni per il 2019 non sono più dello 0.2% di crescita e sentiamo questo senso di crescita molto forte», ha sottolineato Moscovici. Sul reddito di cittadinanza il commissario dell'occupazione, affari sociali, competenze e mobilità del lavoro, Marianne Thyssen risponde che «l'Italia spende meno della media europea per la riduzione della povertà, efficacia bassa, l'impatto dei trasferimenti finanziari per lo scopo di ridurre la povertà è stato solo del 19.4%, metà della media. L'anno scorso il governo, ha introdotto un nuovo regime, dovremo però vedere l'impatto di bilancio, i costi sembrano essere molto elevati, 0.45% del Pil, per la situazione italiana è molto, vedremo se si tratta di un regime sostenibile».

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