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Il fotografo italiano Gabriele Micalizzi ferito in Siria

Davide Di Santo
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Il fotografo italiano Gabriele Micalizzi è rimasto ferito in Siria, nella zona di Deir Ez-Zor. Lo ha confermato oggi ad "Agenzia Nova" il collettivo di fotografi indipendenti "Cesura". Il freelance italiano stava lavorando a un servizio per l'emittente televisiva statunitense "Cnn" insieme ad un altro collega in una zona considerata come l'ultima roccaforte dei miliziani dello Stato islamico (Is), dove è in corso l'avanzata dalle Forze democratiche siriane (Fds), la coalizione di milizie a maggioranza curda.   Micalizzi è fuori pericolo e viene trasferito in elicottero nell'ospedale di Erbil in Iraq. Il fotografo - secondo quanto riferiscono Alessandro Sala e Luca Santese, che collaborano con il collettivo Cesura Lab di cui Micalizzi fa parte - è rimasto ferito al volto da schegge di colpi di mortaio. Micalizzi è tra i fondatori di "Cesura", collettivo di fotografi indipendenti del quale faceva parte anche Andrea Rocchelli, ucciso a Sloviansk, in Ucraina, insieme ad Andrej Mironov il 24 maggio 2014. Secondo quanto riferito da altre fonti stampa, il fotografo italiano sarebbe rimasto ferito alla testa e sarebbe stato ricoverato in un ospedale statunitense nella base di "Omar Field". Le Sfd hanno lanciato un'offensiva per espellere lo Stato islamico dalla provincia orientale di Deir Ez-Zor lo scorso settembre. L'alleanza guidata dai curdi ha ridotto il territorio controllato dagli jihadisti a una zona di appena quattro chilometri quadrati sulle rive orientali dell'Eufrate. Secondo il portavoce delle Fds, Mustafa Bali, all'interno ci sarebbero circa 600 combattenti, la maggior parte dei quali stranieri.

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