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Corea del Nord all'attacco: "Le sanzioni Onu sono una dichiarazione di guerra"

Kim Jong Un

Silvia Sfregola
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Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite vota all'unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord, in risposta all'ultimo test con un missile balistico intercontinentale, e Pyongyang ribadisce la sua intenzione di continuare a sviluppare le sue capacità di "deterrenza e autodifesa nucleare". Attraverso una dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri, la Corea del Nord critica le misure punitive approvate venerdì dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, che limitano ulteriormente il loro accesso ai prodotti petroliferi, bloccano le loro esportazioni in vari settori e le costringono a tornare a Paese a cittadini che lavorano fuori. "Gli Stati Uniti, completamente terrorizzati dal nostro storico risultato di completare la forza nucleare dello stato, agiscono con misure sempre più isteriche per imporre le maggiori sanzioni e pressioni possibili sul nostro paese", afferma la dichiarazione, citata dall'agenzia statale KCNA. Le sanzioni, secondo Pyongyang, rappresentano una "nuova violazione della sovranità nazionale" e un "atto di guerra che viola la pace e la sicurezza nella penisola coreana e in tutta la regione". "Se gli Stati Uniti desiderano vivere in pace, dovrebbero abbandonare la sua politica ostile contro la Repubblica democratica popolare di Corea, il nome ufficiale del paese, e imparare a convivere con un paese dotato di armi nucleari", si legge ancora nella dichiarazione di Pyongyang. Il regime guidato da Kim Jong-un avverte anche che "continuerà a consolidare le sue capacità di deterrenza nucleare e di autodifesa, fondamentalmente volte a sradicare le minacce atomiche statunitensi e il loro ricatto e movimenti ostili, stabilendo così un equilibrio di forze".

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