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Usa, nuovo addio alla Casa Bianca: fuori pure Steve Bannon

Steve Bannon

Silvia Sfregola
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Donald Trump perde un altro fedelissimo. Lascia il discusso consigliere strategico della Casa Bianca, Steve Bannon, al centro di polemiche per i suoi stretti legami con i gruppi di estrema destra. Bannon paga per il caso politico nato dopo le violenze di Charlottesville, in Virginia, e provocato dallo stesso presidente, che aveva equiparato i manifestanti antirazzisti e i suprematisti del Ku Klux Klan. Ma anche le sue posizioni estreme in economia (ha parlato di "guerra economica alla Cina") e l'intervista in cui due giorni fa ha contraddetto apertamente Trump sulla strategia in Corea del Nord. Secondo alcune fonti, citate dal "New York Times", bannon avrebbe presentato le dimissioni già il 7 agosto, prima delle violenze dei suprematisti bianchi a Charlottesville, in Virginia. Secondo un'altra versione, riportata dallo stesso quotidiano newyorkese, sarebbe stato rimosso dal presidente. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha spiegato che "il capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly, e il consigliere strategico, Stephen Bannon, hanno concordato che oggi è l'ultimo giorno in cui bannon ricopre l'incarico". "Gli etno-nazionalisti sono dei perdenti, sono un mucchio di pagliacci", aveva risposto Bannon solo 24 ore fa, quando gli era stato domandato quale connessione ci fosse tra il suo nazionalismo economico e il suprematismo bianco negli Usa. Un tentativo di correggere il tiro dopo che la Casa Bianca si era trovata nella bufera per la mancata presa di posizione contro le violenze di neonazisti e suprematisti. Per le formazioni dell'Alt right, la destra alternativa, Bannon è da tempo un punto di riferimento ideologico. La presa di distanza non è bastata a placare le reazioni indignate da parte dell'opposizione, ma anche di esponenti del partito repubblicano. Bannon, 63 anni, è stato lo stratega della campagna elettorale di Trump e il direttore del sito di estrema destra Breitbart News, spesso associato a posizione antisemite e razziste. La sua nomina a stratega capo, una posizione di grande rilevanza, aveva suscitato molte critiche, anche da parte di persone vicine al tycoon come Ivanka Trump e il marito Jared Kushner. Ad aprile era stato estromesso dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale, un ridimensionamento a vantaggio dell'ala moderata del governo, capitanata dall'ex generale McMaster. Anche il nuovo capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly, è un ex comandante delle forze armate, chiamato per fare ordine alla Casa Bianca dopo il caos delle dimissioni di Reince Priebus, del portavoce Sean Spicer e del suo successore Anthony Scaramucci. Il suo riordino prosegue con l'allontanamento di Bannon dallo Studio Ovale: una vittoria per l'establishment repubblicano, mentre Donald Trump paga il prezzo politico per la gestione caotica del caso delle violenze in Virginia.

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