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Brexit, niente visti per i viaggiatori Ue in Gran Bretagna

Theresa May

Silvia Sfregola
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Dopo la Brexit i cittadini Ue potranno continuare a viaggiare nel Regno Unito e a vivere nel Paese senza necessità di visti, ma per lavorare nel Paese saranno necessari dei permessi. Sono questi i piani del ministero dell'Interno britannico, rivelati dai media locali. Alcuni dettagli del nuovo sistema di immigrazione al vaglio dell'esecutivo, infatti, sono filtrati dopo che ieri il governo della premier Theresa May ha diffuso un documento ufficiale sulla posizione negoziale di Londra a proposito delle frontiere con l'Irlanda. Secondo le anticipazioni del Times, la libera circolazione resterà in vigore per i cittadini Ue che desiderino visitare o risiedere nel Regno Unito, ma sarà avviato un sistema di permessi che limiterà il numero di cittadini che si recano nel Paese per lavorare. Sulla posizione britannica in materia di immigrazione, che è una delle questioni che più preoccupano in vista del dialogo con Bruxelles, un portavoce del governo di Londra ha dichiarato che i dettagli saranno resi pubblici "a tempo debito", possibilmente nelle prossime settimane. Per quanto riguarda i lavoratori - stando al Times - in virtù dei nuovi piani, che devono ancora essere approvati, il Regno Unito permetterà ai cittadini comunitari di recarsi nel Paese in cerca di un impiego, senza necessità di richiedere precedentemente un visto di lavoro. Tuttavia, le imprese interessate a contrattualizzare lavoratori dell'Ue dovranno chiedere dei permessi e il governo controllerà il numero di autorizzazioni che vengono rilasciate in ogni settore. Per le imprese, inoltre, dovrebbe essere introdotta una sorta di tassazione su ognuno dei permessi rilasciati, in modo da convincerle a dare la priorità agli impiegati britannici rispetto a quelli stranieri. Quello che invece continua a non essere chiaro è la situazione che si configurerebbe per i diritti dei nuovi lavoratori comunitari al momento di accedere alla sanità pubblica o se, per esempio, desiderassero chiedere sussidi. Il terzo round di negoziati con l'Ue sulla Brexit comincerà alla fine del mese e, questa settimana, l'esecutivo di Londra ha svelato la sua posizione ufficiale su una serie di questioni: martedì ha fatto sapere che cercherà un'estensione dell'unione doganale per estendere i vantaggi commerciali per entrambe le parti; e ieri ha chiarito che non intende reintrodurre frontiere fisiche tra l'Irlanda e l'Irlanda del Nord, che sarà l'unico confine terrestre con l'Unione europea.

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