Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sul clima Trump cita il Mit ma i ricercatori smentiscono: ha usato statistiche errate

Il presidente Usa Donald Trump

Costanza Cerasi
  • a
  • a
  • a

"L'accordo di Parigi è trascurabile" ma le statistiche che il presidente Trump cita, mentre annuncia all'America (e al mondo) l'addio all'intesa sul clima, sono sbagliate. A rivelarlo è il MIT (Massachusetts Institute of Technology di Boston), autore di quella stessa ricerca che il tycoon utilizza come fonte per dichiarare con fermezza, nel Giardino delle Rose, che "anche se l'accordo climatico venisse implementato si stimerebbe una riduzione di temperatura di solo due decimi di un grado entro l'anno 2100". E la risposta dei ricercatori di una delle Università più prestigiose al mondo, chiamata in causa, non tarda ad arrivare.  "Le statistiche usate dal presidente Trump corrispondono ad un vecchio studio che risale al 2014, non al 2016, come invece ha indicato la Casa Bianca" spiega il cofondatore del programma di ricerca climatica di MIT all'agenzia di stampa internazionale Associated Press. "L'idea che l'accordo di Parigi potesse avere un impatto trascurabile nel cambiamento del clima globale non è assolutamente ciò che intendevamo dimostrare nella nostra ricerca" sottolinea invece al quotidiano "Boston Globe" Erwan Monier, il co-autore dello studio climatico del MIT e ricercatore principale del Dipartimento universitario di Scienza della terra, atmosfera e pianeti. Rincara la dose il collega, John Sterman, che al Washington Post dichiara: "Gli accordi di Parigi erano di vitale importanza. La nostra analisi mostra che, con l'intesa di Parigi, il riscaldamento globale si sarebbe ridotto notevolmente, di quasi un intero grado entro il 2100, passando da 4.2 gradi attuali, a 3.3".    Così mentre il mondo intero s'indigna e condanna la decisione di Trump promettendo di andare avanti con determinazione nella lotta contro il cambiamento climatico, anche negli Usa esplode la rivolta: Stati e città si ribellano allo stop del presidente, in testa la California e 61 sindaci fra cui Los Angeles, New York, Boston e Chicago. "Un solo uomo non può distruggere il nostro futuro" denuncia l'ex governatore Arnold Schwarzenegger in un video-messaggio mentre i ceo di Tesla e Walt Disney, rispettivamente Elon Musk e Robert Iger, mollano la consulenza alla Casa Bianca. 

Dai blog