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Siria, scambi di accuse Usa-Assad. E la Nord Corea spaventa

La situazione ad Aleppo dopo la guerra

Silvia Sfregola
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Il giorno dopo che la Russia ha bocciato la risoluzione all'Onu sull'attacco chimico della scorsa settimana in Siria, testo che chiedeva collaborazione totale a Damasco per stabilire le responsabilità, il presidente siriano Bashar Assad ha definito l'attacco, attribuito al regime da molti Paesi, "un'invenzione al 100%". E in parallelo Damasco ha accusato la coalizione internazionale guidata dagli Usa di aver bombardato un deposito di armi chimiche dell'Isis, uccidendo centinaia di persone. Una notizia, quest'ultima, smentita dall'esercito americano e dalle ong Osservatorio siriano dei diritti umani e Deir al-Zur 24, dal nome della zona in cui il raid sarebbe avvenuto. Tensione internazionale alle stelle La tensione resta quindi alta sulla questione siriana, dopo che il presidente americano Donald Trump aveva ordinato il bombardamento di una base aerea del regime siriano in risposta all'attacco chimico, scatenando l'ira di Russia e Iran, alleati di Assad. Citando un funzionario americano, oggi Cnn ha riferito che militari e intelligence Usa hanno intercettato comunicazioni di militari siriani ed esperti chimici che parlavano del raid del 4 aprile. Le intercettazioni rientrano nelle informazioni di intelligence revisionate nelle ore successive all'attacco per risalire alla responsabilità del raid. Per le autorità Usa "non c'è dubbio" che il regime ne sia responsabile, mentre la fonte ha sottolineato anche che Washington non sapeva dell'attacco prima che succedesse. Oggi assad ha parlato per la prima volta dell'attacco chimico in un'intervista all'agenzia di stampa francese Afp, sostenendo che esso sia "un'invenzione al 100%" e ribadendo che la Siria "non possiede armi chimiche" e che accetterà solo un'inchiesta "imparziale". Nei giorni scorsi questa era stata chiesta anche da Russia e Iran, principali alleati del regime. Un team di esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) nel frattempo è andato in Turchia per analizzare i campioni ricavati dopo l'attacco e per ascoltare i sopravvissuti. Giorni fa Ankara aveva dichiarato di aver analizzato campioni e di aver trovato tracce di sarin; oggi la delegazione britannica all'Opac ha confermato di aver trovato tracce dell'agente nervino. Dopo questa notizia, è intervenuta anche la premier britannica Theresa May, che ha detto di ritenere "altamente probabile" che l'attacco sia stato condotto dal regime, anche perché "solo lui ne avrebbe la capacità". E la Corea del Nord spaventa Tutto questo mentre cresce il timore che la Corea del Nord effettui nuovi test missilistici o nucleari, dopo che gli Usa hanno fatto pressioni sulla Cina perché usi la sua influenza su Pyongyang per mettere fine alle provocazioni e hanno mandato un gruppo di portaerei della marina verso la penisola coreana. Il momento è delicato perché sabato 15 è il 105esimo anniversario della nascita di Kim Il Sung, fondatore dello Stato, la più grande festività nazionale. Chiamata "Giorno del sole", in passato è stata scelta dal regime come occasione per dare dimostrazioni della sua forza militare. Mentre il Giappone ha affermato che Pyongyang potrebbe esser in grado di dotare i missili di gas sarin, il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, ha affermato che la forza militare non può risolvere la situazione. E Trump ha twittato, ripetendo un concetto più volte espresso: "Ho grande fiducia nel fatto che la Cina si occuperà della Corea del Nord in modo appropriato. Se non saranno in grado di farlo, gli Stati Uniti, con i loro alleati, lo faranno!". L'americano e l'omologo Xi Jinping hanno di nuovo parlato al telefono mercoledì, dopo che si erano incontrati in Florida.

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