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La Coalizione nazionale siriana dice sì ai colloqui di pace

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Possibile svolta nella guerra civile che in due anni e mezzo ha causato oltre 110.000 morti. Per partecipare alla conferenza di Ginevra la Cns chiede corridoi umanitari e la scarcerazione di donne e bambini

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Possibile svolta nella crisi siriana. La prudenza è d'obbligo ma la Coalizione nazionale siriana, una delle principali forze di opposizione al regime di Bashar al-Assad, sostenuta dall'Occidente, ha annunciato l'intenzione di partecipare alla conferenza di pace Ginevra 2. Lo ha riferito Louay Mokdad, portavoce dell'Esercito siriano libero (Esl), citato dall'agenzia d'informazione Dpa. La decisione - secondo Mokdad - è stata presa al termine di due giorni di incontri a Istanbul. Le uniche condizioni che la Coalizione ha posto per partecipare alla conferenza sono che «il governo siriano permetta la creazione di corridoi umanitari nelle aree del paese sotto assedio e la scarcerazione dalle carceri governative dei prigionieri, in particolare donne e bambini», ha precisato il portavoce, secondo cui Assad «non avrà alcun ruolo nella fase di transizione e nel futuro della Siria». Non c'è ancora una data per lo svolgimento della conferenza di pace, promossa nei mesi scorsi da Stati Uniti e Russia per mettere fine a un conflitto che in oltre due anni e mezzo ha provocato più di 110.000 morti. L'annuncio della Cns è considerato un «grande passo in avanti» dal segretario di Stato americano. John Kerry lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa ad Abu Dhabi, dove ha incontrato il ministro degli Esteri, Sheikh Abdullah bin Zayed al-Nahayan.

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