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Abusi sessuali: rimossi tre religiosi di Philadelphia

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La decisione dell'arcivescovo Chaput dopo le conclusioni di un gran giurì

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Pochi giorni fa Papa Francesco aveva ribadito al prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Mueller la linea della tolleranza zero nei confronti dei preti responsabili di abusi sessuali, dando continuità all'azione del suo predecessore Benedetto XVI. E in questo solco arriva la decisione adottata dall'arcivescovo di Philadelphia, città che tra l'altro ospiterà il prossimo incontro mondiale delle famiglie. Tre religiosi sono stati rimossi permanentemente a seguito delle conclusioni raggiunte in un rapporto su casi di pedofilia redatto da un gran giurì nel febbraio 2011. Si tratta di Joseph Gallagher, Mark Gaspar e Richard Powers. In un comunicato, l'arcivescovo Charles Chaput spiega che le sospensioni da lui decise sono state «giuste e opportune», viste le accuse emerse dal rapporto, sulle quali ha indagato una commissione dell'arcidiocesi. «I consigli forniti da questi esperti, che hanno dedicato le loro carriere alla lotta contro gli abusi sessuali, sono stati fondamentali - ha detto Chaput - Sono grato per il loro lavoro». Il rapporto del 2011 indicò in particolare Gallagher come prete che rimase al suo posto nonostante la credibilità delle accuse. Il gran giurì affermò infatti che l'arcidiocesi giudicò inconsistenti i sospetti contro Gallagher, nonostante «l'ovvia credibilità» del suo accusatore, che arrivò al suicidio. Powers è stato invece sospeso dopo che il suo nome è emerso in una lista di religiosi autori di abusi sessuali. Tutti gli altri preti della lista sono morti, sono stati già rimossi o «stanno vivendo una vita di preghiera e penitenza» afferma l'arcidiocesi. Tutti e tre i preti sospesi hanno la possibilità di fare appello in Vaticano per i loro casi.

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