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L'aviaria uccide sei persone in Cina

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Quattordici i casi di infezione registrati e notificati all'Organizzazione mondiale della sanità. Da Pechino via al piano di prevenzione e controllo

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Dalla Cina arriva la conferma: sono quattordici i casi di infezione umana da influenza aviaria con sei decessi. A notificarlo all'Organizzazione mondiale della sanità è stato il Servizio Sanitario cinese. I quattordici casi provengono da quattro province della Cina: sei da Shanghai, uno da Anhui, quattro da Jiangsu e infine tre casi da Zhejiang. I contatti stretti dei casi confermati sono stati tutti rintracciati e monitorati. Finora, nessuno di loro è risultato positivo al virus A(H7N9), quello dell'aviaria. Non si conosce ancora la fonte di infezione e non ci sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo. Il governo cinese, come ha spiegato il ministero della Salute italiano, ha intensificato la sorveglianza ed è probabile che ulteriori indagini possano individuare altri casi non ancora rilevati. Proprio per far fronte a eventuali nuovi casi è stata istituita una task force inter-governativa in Cina che coinvolge sia l'autorità per la salute umana che quella per la salute animale e il Servizio Sanitario nazionale e altri ministeri chiave. Inoltre sono stati rafforzati la prevenzione e il controllo delle infezioni in ambito sanitario e sono state incrementate le comunicazioni tra la sanità umana e animale e i settori dell'industria. L'Oms non raccomanda di eseguire alcun esame ai viaggiatori nei punti di ingresso, né alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali.

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