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Caro voli, le compagnie aeree chiedono aiuto all'Ue contro il decreto prezzi

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Christian Campigli
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Era nell'aria. Oggi è giunta l'ufficialità. I colossi del turismo, abituati a guadagnare miliardi di euro, non hanno alcuna intenzione di sottostare a regole di buon senso e rispetto dei cittadini. Di adeguarsi a una classe dirigente che vuol riportare la politica in una posizione (giustamente) dominante rispetto alla finanza internazionale. Le compagnie aeree hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire in merito al decreto contro il caro voli, varato dal governo italiano per limitare le tariffe aeree su alcune rotte, come quelle per la Sicilia e la Sardegna. L'associazione di categoria Airlines for Europe (A4E) ha inviato una lettera invitando Bruxelles "a chiarire con l'Italia se questo intervento abbia un impatto sul mercato del trasporto aereo, libero e deregolamentato in Europa". Lo riporta il Financial Times, secondo il quale questo "è l'ultimo scontro tra la premier Giorgia Meloni e il mondo aziendale". Per l'amministratrice delegata di A4E Ourania Georgoutsakou, limitare le tariffe su determinate rotte "violerebbe i diritti delle compagnie aeree di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono. Siamo fortemente preoccupati perché, se questa legge venisse adottata, potrebbe costituire un precedente e portare a un effetto domino con la conseguente adozione di regolamenti simili in altri Stati membri dell'Ue".

 

 

 

Secondo l'agenzia di stampa AdnKronos, la Commissione ha dichiarato che "valuterà la compatibilità con il diritto dell'Ue di qualsiasi misura adottata". Una battaglia, quella dell'esecutivo di centrodestra, giudicata decisiva anche nei rapporti tra i moderati guidati da Giorgia Meloni e Bruxelles. "Il decreto caro voli sopperisce all'esigenza di garantire una continuità territoriale da Sicilia e Sardegna alle altre città italiane a prezzi contenuti - ha sottolineato l'eurodeputato della Lega, Susanna Ceccardi - Le compagnie aeree low cost hanno beneficiato per anni della liberalizzazione del traffico aereo, ma adesso il governo italiano ritiene necessario tutelare i consumatori dagli extraprofitti delle compagnie e dagli algoritmi impazziti. In un momento di difficoltà è giusto garantire profitti alle compagnie senza che queste possano approfittarsi dei cittadini che non hanno altro modo per spostarsi". 

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