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Tassi d'interesse, cosa succede: rallenta il rialzo. Visco: "Serve cautela"

Christian Campigli
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Un tema che, solo in apparenza, può apparire tecnico, complicato. Riservato agli addetti ai lavori. Ma che, in realtà, incide direttamente sulla vita di ognuno di noi. Sui rincari al supermercato come sulle improvvise impennate della rata del mutuo.

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, intervistato da Rai News 24 al termine del G7 delle Finanze in Giappone, è tornato a parlare di inflazione e tassi di interesse. Di presente e, soprattutto, di immediato futuro. “Alla Bce nei sette rialzi dei tassi compiuti dal 2022 siamo passati da un aumento di 75 punti ad uno di 50 e poi di 25. C'è un trend di riduzione rispetto alla dimensione ma la direzione continua ad essere quella di cautela contro i rischi di propagazione dell'inflazione. Nell'Eurotower siamo tutti d'accordo nel dire che agiamo sui dati disponibili, come i fattori dell'inflazione, lo stato della domanda e anche la rapidità della discesa dell'inflazione nel medio periodo”.

Visco ha invitato alla prudenza e alla moderazione. Perché, secondo l'economista, la bufera non è ancora terminata. Un monito implicito ai falchi del nord: “Se c'è una cosa che raccomanderei è di essere attenti a come giudichiamo le prospettive e i dati, dal momento che vi è un livello di incertezza molto alto che nasce da fattori diversi dalla guerra all'energia”.

Il governatore di Bankitalia ha peraltro ricordato come “la politica monetaria non ha efficacia nell'immediato, ha bisogno di tempo per propagarsi e la trasmissione della stretta varata con i sette aumenti dei tassi secondo me, sta avendo luogo nelle modalità attese. Fra questi il rallentamento del credito a imprese e famiglie”.

Pur con le dovute cautele, il banchiere inizia ad intravedere, all'orizzonte, uno scenario finalmente più sereno. “L'Europa ha assorbito senza gravi difficoltà le tensioni finanziarie emerse negli ultimi tempi, i rischi nell'economia reale - ha concluso - cominciano ad essere sentiti e le banche sono più caute a livello europeo, non solo italiano”.
 

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