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Tim, Da Cdp e Macquarie arriva l'offerta non vincolante

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Un concreto passo avanti sul dossier della rete nazionale. Dopo l’offerta del fondo statunitense Kkr è arrivata anche quella di Cdp-Macquarie per la rete fissa di Tim, il cui board dovrà esaminare due proposte per Netco, la società che comprende gli asset infrastrutturali della società. Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, in una seduta domenicale straordinaria sotto la presidenza di Giovanni Gorno Tempini, oggi "ha dato il via libera alla presentazione di un’offerta non vincolante da parte di Cdp Equity, congiuntamente a Macquarie Asset Management, per l’acquisto della costituenda NetCo di Tim, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle". Termine previsto il 31 marzo, come per la offerta di Kkr. La nuova offerta Cdp- Macquarie corrisponde alla valutazione di 20 miliardi di euro di Kkr per la rete fissa, ma - come riporta Bloomberg grazie a fonti vicine al dossier - offre più liquidità a Telecom.

Cdp e Macquarie - riferisce sempre Bloomberg - hanno deciso di contrastare l'offerta di Kkr dopo aver inizialmente esplorato un'offerta congiunta con il fondo Usa. Telecom Italia ha fatto sapere il mese scorso che stava cercando condizioni migliori da Kkr entro il 31 marzo, dopo un esame preliminare dell'offerta non vincolante.

E oggi in serata sempre Tim ha comunicato "di aver ricevuto da un consorzio formato da CdP Equity and Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited, un’offerta non vincolante per l’acquisto del 100% della costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle".

L'offerta - informa sempre il colosso delle tlc - "sarà sottoposta all'esame preliminare del Comitato Parti Correlate", e "sarà, a seguire, portata all'attenzione del Cda, ove possibile nella riunione già programmata per il 15 marzo 2023 o in un’altra data da definire".

Nel 2021 l'operatore telefonico aveva respinto una proposta del fondo statunitense per acquistare l'intera azienda. L’ex monopolista delle tlc è alle prese col taglio di un debito di 20 miliardi di euro. Cassa depositi e prestiti (CDP), controllata dallo Stato, possiede quasi il 10% di Telecom Italia e detiene una partecipazione di maggioranza nella rivale più piccola Open Fiber. La premier Giorgia Meloni ha indicato la rete di Telecom Italia come asset strategico che deve rimanere sotto il controllo pubblico. Il governo - va ricordato - conserva il diritto di porre il veto su accordi che coinvolgono beni ritenuti di valore strategico. E oggi c’è stato un nuovo importante step nel dossier che coinvolge questo asset davvero strategico per l'ex colosso delle tlc come per l’interesse nazionale. In occasione dell’odierno tanto atteso board, Cdp ha anche nominato Fabrizio Fabbri come nuovo ad di Ansaldo Energia.

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