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Aumento pensioni minime a 570 euro. Il sottosegretario Durigon: "Non ci sono i soldi"

Luigi Frasca
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Niente aumenti delle pensioni minime fino a 600 euro perché non ci sono fondi sufficienti. Almeno per ora. In futuro si vedrà. A gelare le richieste di Forza Italia è Claudio Durigon, leghista, sottosegretario al Lavoro, in un'intervista ad Affariitaliani.it. Sulle pensioni, spiega, «faremo un incontro con le parti sociali per arrivare a una riforme totale, complessiva e unica dal 2024».

Aumentare quelle minime a 600 euro al mese - come chiede Forza Italia purtroppo per ora non si può, non ci sono abbastanza soldi. Comunque si comincia già a dare un segnale importante portando le pensioni minime a 570 euro al mese». L'intervento sulla previdenza è uno dei punti sul quale la maggioranza sta discutendo e tra le ipotesi c'è anche una revisione in senso meno restrittivo di «Opzione donna» per il prepensionamento, che attualmente la manovra prevede limitata a 60 anni (58 in caso di due figli) per caregiver e persone con una invalidità grave riconosciuta. Forza Italia premerebbero per la detassazione fino ad 8 mila euro per le assunzioni dei giovani. Sul tavolo ci sarebbe anche la revisione del taglio del cuneo fiscale, che alcune forze politiche vorrebbero innalzato al 3%, ma non sarebbero ancora state rinvenute le coperture adeguate.

La Lega inoltre spingerebbe per il taglio dell'Iva sui pellet per il riscaldamento. Mentre i centristi starebbero perorando la causa dell'estensione della retribuzione nel mese aggiuntivo di congedo maternità anche alla paternità. La maggioranza sta discutendo per cercare un accordo sugli emendamenti prioritari alla legge di bilancio da segnalare entro domenica 11 dicembre alle 15. Su 3.104 testi consegnati FdI, Lega, FI e Noi Moderati ne hanno prodotti 617, il resto provengono dalle opposizioni, alle quali andrebbero 250 segnalazioni sulle 450 totali. Sabato intanto la Commissione Bilancio della Camera procederà a dichiarare quelli eventualmente inammissibili.

Il margine di movimento è stretto, sui 35 miliardi messi in campo dalla manovra ben 21 sono stati assegnati alle misure di mitigazione dell'aumento del costo dell'energia. Le risorse sono contenute. Per gli emendamenti sarebbero a disposizione poco più di 400 milioni di euro. Il tempo stringe, con la manovra da approvare in Parlamento entro fine anno per non incorrere nell'esercizio provvisiorio.

Inoltre, il premier ed il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi sono stati netti nell'interlocuzione con i partiti di governo nel lanciare il messaggio che l'impianto della manovra resta definito. «Solidarietà e sussidiarietà sono i principi che muovono l'azione del Governo presieduto da Giorgia Meloni e che animano i provvedimenti assunti finora, a cominciare dalla legge di bilancio», ripete il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Ma le opposizioni restano critiche.

Il Pd chiede correttivi a favore del Sud e misure a sostegno dell'occupazione giovanile. «Diciamo che io sono astemio e per me questa manovra è un po' come bere un amaro per una persona astemia», commenta il senatore dem ed economista Carlo Cottarelli. Mentre il vice capogruppo di Avs, Marco Grimaldi, aggiunge: «Abbiamo presentato emendamenti per destinare 5 miliardi di euro all'istituzione del congedo parentale, fino al dodicesimo anno di vita del figlio, per ciascun genitore lavoratore di cinque mesi, non trasferibili, al 100% della retribuzione e, per ulteriori tre mesi, all'80%».

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