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Bollette del gas giù del 13% ad ottobre. Ma il peggio non è alle spalle

Carlantonio Solimene
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Le bollette del gas di ottobre costeranno il 12,9% in meno rispetto a quelle del trimestre precedente. Lo ha comunicato l’Arera e la variazione riguarda i clienti del mercato tutelato che hanno scelto di passare alla tariffa mensile rispetto a quella trimestrale. A determinare il calo è stato il nuovo sistema di calcolo adottato dall’Autorità regolatoria dei prezzi, che si basa sul costo reale del gas sul mercato italiano Psv e non sull’andamento del mercato europeo Ttf. Che fossero in arrivo buone notizie era chiaro già da qualche giorno. Martedì scorso, infatti, Nomisma Energia aveva stimato un aumento solo del 5%, comunque minimo rispetto all’impennata del 70% che era stata ipotizzata un mese fa. Ora la decisione ufficiale dell’Arera va oltre le più rosee previsioni, anche se tendenzialmente il prezzo pagato dagli italiani resta di gran lunga superiore rispetto a quello degli anni passati. Nel periodo tra il 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022, infatti, per il gas ogni famiglia ha speso in media 1.702 euro, cioè il 67% in più rispetto ai dodici mesi precedenti. La boccata d’ossigeno è in ogni caso innegabile. Ed è determinata sostanzialmente da due fattori. Innanzitutto la ricchezza dell’offerta.

 

 

Come comunicato mercoledì da Snam, gli stoccaggi di metano in Italia hanno superato il 95,2%, una quota addirittura superiore all’obiettivo che era stato fissato a luglio, il 90%. Il secondo fattore è invece il drastico calo della domanda, dovuto tanto alle temperature ampiamente al di sopra delle medie stagionali che ai primi segnali di recessione: le aziende producono di meno e di conseguenza hanno minori consumi. Non si può dire però che il peggio sia alle spalle. Soprattutto perché nelle prossime settimane la richiesta potrebbe tornare a salire a causa dei primi accenni di freddo e perché seppure gli stoccaggi siano pieni non è detto che il gas immagazzinato sia sufficiente a superare l’inverno. Almeno così la pensa la società russa Gazprom, che in una nota di alcuni giorni fa ha escluso che l’Europa abbia le riserve necessarie per arrivare fino a marzo. Non a caso già ieri il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam è tornato a sfiorare i 130 euro al megavattora, in rialzo di circa il 3%.

 

 

A predicare prudenza è anche il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini: «Non abbassiamo la guardia. Il costo del gas per ottobre registra un calo ma i valori rimangono molto alti rispetto al passato». «Se è vero che i valori hanno avuto un impatto modesto per le famiglie nel periodo estivo - continua Besseghini - determineranno bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi». «L’invito resta quindi quello a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica - la conclusione - e l’impegno dell’Autorità resta massimo, per garantire la tenuta dell’intero sistema energetico quale prima condizione necessaria per la tutela del consumatore». Per Assoutenti, invece, la riduzione del 12,9% è «del tutto insufficiente a colmare gli effetti degli aumenti dell’ultimo anno, e i prezzi che potrebbero schizzare al rialzo nei prossimi mesi aggravando ulteriormente la spesa delle famiglie». «Serve passare urgentemente a prezzi amministrati del gas senza aspettare l’Europa - aggiunge il presidente dell’associazione Furio Truzzi - e procedere alla nazionalizzazione delle ex aziende di Stato Eni e Enel, come ha fatto la Francia». Mentre per Federconsumatori bisogna procedere alla «sospensione dei distacchi per morosità, oggi in larghissima parte legata a situazioni di profondo disagio e povertà, prevedendo anche la possibilità di una lunga rateizzazione delle bollette garantita dallo Stato».

 

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