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L'ultima mancia di Draghi, bonus di 200 euro ai lavoratori autonomi: come richiederlo

Filippo Caleri
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Sarà un grande banchiere ma il Mario Draghi politico si è distinto per il comportamento da gran democristiano. Tra bonus e mance l'ex premier non ha lesinato aiuti a tutte le categorie. Così i soldi sono arrivati anche ai lavoratori autonomi. Anche per loro il governo ha stanziato un'indennità contro i rincari dei prezzi da 200 euro. Una misura introdotta dal primo decreto Aiuti e che da oggi sarà riscuotibile. A partire da mezzogiorno, sarà possibile presentare la richiesta sia sul sito dell'Inps sia su quelli delle Casse previdenziali private dei liberi professionisti. Ci sarà tempo fino al 30 novembre prossimo per depositare l'istanza. L'ennesimo «bonus» è dedicato a quella parte del lavoro indipendente che, nell'anno fiscale 2021, non ha superato i 35mila euro di reddito complessivo. Un altro requisito necessario per accedere al pagamento dell'una tantum è l'aver effettuato, entro la data di entrata in vigore del decreto (il 18 maggio scorso), almeno un versamento, totale e parziale, per la contribuzione dovuta, a decorrere dall'anno 2020.

Le domande si possono presentare esclusivamente mediante procedura telematica accedendo alla propria area personale sul portale dell'Inps, o su quello della Cassa privata, utilizzando codice meccanico e pin e allegando copia di un documento d'identità e del codice fiscale. L'Adepp che è l'Associazione degli enti previdenziali, dopo la novità del decreto Aiuti ter approvato nell'ultimo Consiglio dei ministri, che ha fissato un «bonus» aggiuntivo pari a 150 euro per i lavoratori autonomi con redditi dai 20mila euro in giù percepiti nel 2021, ha previsto per adeguarsi all'innovazione un aggiornamento della procedura messa in piedi per la richiesta del sussidio da 200 euro, tenendo conto del doppio tetto reddituale dei potenziali aventi diritto. L'indennità «una tantum» che serve ad attutire gli effetti del «carovita» può contare su uno stanziamento complessivo di 600 milioni, di cui 95,6 dedicati riservati alla platea dei professionisti. Una somma che l'Adepp stima sufficiente a pagare l'indennità ai circa 500mila professionisti stimati.

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