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L'inflazione americana fa crollare tutto: Bitcoin, Borse e petrolio in picchiata

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I deludenti dati sull'inflazione in America, che ha rallentato all’8,3% dall’8,5% del mese precedente ma con una frenata inferiore alle attese del mercato (8,1%), fanno crollare tutto: criptovalute, borsa e petrolio. Il Bitcoin sprofonda, la più nota tra le criptovalute è crollata del 10% fino a toccare un minimo di 20.065,8 dollari. Nello stesso giorno la Borsa di New York è in caduta libera. A circa un’ora dalla chiusura Wall Street procede in profondo rosso con il Nasdaq che perde i 4,39% e il Dow Jones a -3,22%.

 

Il prezzo del petrolio chiude in calo a New York sotto 88 dollari al barile, azzerando i guadagni precedenti, consolidando le attese di un terzo rialzo dei tassi di 75 punti base della Fed la prossima settimana. I contratti sul Wti cedono lo 0,25% a 87,54 dollari al barile sul finale.

 

Anche la Borsa di Milano ha chiuso in calo la seconda seduta settimanale nonostante una prima fase ben intonata. Si tratta della seconda diminuzione consecutiva oltre a essere la lettura più bassa in 4 mesi. Il Ftse Mib finale ha perso dunque l’1,36% chiudendo a quota 22.303 punti. Il calo inferiore alle attese dell’inflazione Usa, secondo gli analisti, riduce le aspettative di una politica meno aggressiva della Fed nel rialzo dei tassi, con la Bce che invece sembra posizionata in modalità ’falcò, come confermato anche ieri Isabel Schnabel, componente del Consiglio direttivo.

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