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Economia, euro alla parità con il dollaro: è la prima volta nella storia

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L’ euro tocca la parità con il dollaro per la prima volta dal 2002, da quando la moneta unica europea è nata. In tarda mattinata segna il minimo a 0,99995 e dopo l’ora di pranzo la moneta si attesta a 1,003. Gli investitori hanno puntato sul biglietto verde, asset rifugio, che ha guadagnato quasi il 14% dall’inizio dell’anno e ha scambiato brevemente un dollaro per un euro, ai massimi dal dicembre 2002, quando le domande sulla nuovissima valuta europea hanno pesato sul suo corso. Il mercato è preoccupato per la grave crisi energetica nel Vecchio Continente, dubita del ripristino dei flussi di gas da parte della Russia dopo l’interruzione per manutenzione del gasdotto Nord Stream 1. Questa situazione accentua i timori di recessione in Europa.

 

 

La scivolata dell’euro potrebbe continuare. Domani i dati sull’inflazione di Francia, Germania e Stati Uniti potrebbero alimentare le preoccupazioni degli investitori su una divergenza delle economie su entrambe le sponde dell’Atlantico. La moneta unica sta lottando anche contro il franco svizzero, anch’esso un bene rifugio: l’euro è sceso a 0,9836 franchi svizzeri, il minimo dal 2015. E il dollaro brilla anche nei confronti di altre valute ritenute vulnerabili al rischio: la sterlina inglese è precipitata a 1,1807 dollari, livello più toccato da marzo 2020, quando l’inizio della pandemia di Covid in Europa, in piena trattativa Brexit, aveva spinto la valuta britannica al livello più basso dal 1985.

 

 

«La valuta comune soffre e le posizioni corte sono aumentate nel corso degli ultimi giorni, ma le paure di un’interruzione delle forniture di gas rendono l’euro ‘una patata bollente’ che nessuno vuole detenere almeno per ora», spiegano gli analisti di Ebury. I timori di recessioni si fanno sentire. «Le valute sono una strada a doppio senso. Il dollaro Usa è sostenuto da una Fed in prima linea nella lotta all’inflazione, che sta aumentando il differenziale dei tassi d’interesse con gran parte del mondo sviluppato. Mentre i crescenti rischi di recessione a livello globale fanno sì che il dollaro Usa diventi un bene rifugio», sottolinea Ben Laidler, global market analyst di eToro. Nel frattempo, «l’euro è messo sotto pressione dall’approccio lento della Bce in materia di tassi d’interesse e dai maggiori rischi di recessione del continente. La situazione è peggiorata dal raddoppio dei prezzi locali del gas nell’ultimo mese» conclude.

 

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