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Addio tregua fiscale, conti correnti a rischio. Ecco perché dal 15 dicembre si rischia il pignoramento

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Finisce la tregua fiscale dovuta alla pandemia da Coronavirus. E, dal 15 dicembre, per i contribuenti in ritardo con il pagamento delle rottamazioni e del saldo e stralcio "congelati" più volte nel corso dell'emergenza, potrebbe scattare l'incubo dei pignoramenti.

E' l'effetto della ripartenza delle normali scadenze della Pace fiscale. Inizialmente la proroga della scadenza delle rate era stata prevista per lo scorso 30 novembre. Poi un emendamento in Parlamento aveva stabilito un'ulteriore proroga, anche se molto breve, al 9 novembre. Ora, considerata la tolleranza dell'Erario di cinque giorni, la scadenza reale è fissata al 14 dicembre. Così, chi non dovesse aver regolarizzato la propria posizione entro quella data, dal giorno dopo potrebbe veder concretizzati gli scenari peggiori.

Tra questi, anche il pignoramento dei soldi sul conto corrente. Una mossa per la quale l'Agenzia delle Entrate non necessità di autorizzazioni giudiziarie. L'Erario ha solo il dovere di notificare l'atto alla persona interessata. Da quel momento ci sono 60 giorni per pagare ed evitare lo scenario. Un incubo per tutti i contribuenti in difficoltà.

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