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Rincari energia e gas, Assosistema Confindustria lancia l'allarme: "Senza intervento del governo aumenti inevitabili"

Il presidente Egidio Paoletti: "Prezzi del servizio per alberghi più elevati e ripercussioni sugli appalti sanitari"

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Assosistema Confindustria è la realtà che rappresenta con professionalità le imprese di servizi di sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici utilizzati in ospedali, case di cura, cliniche private, hotel, ristoranti, industrie e ambienti confinati, nonché le imprese di produzione e distribuzione dei dispositivi di protezione individuale. Suoi obiettivi sono la protezione, la diffusione e il miglioramento dell’attività del settore, nonché la tutela e il coordinamento delle istanze e degli interessi degli associati.

Socio diretto di Confindustria, Assosistema a livello europeo aderisce all’ETSA (European Textile Services Association) e all’ESF (European Safety Federation). Egidio Paoletti, presidente di Assosistema, ci descrive le linee guida entro le quali è organizzata l’attività dell’associazione: «Legalità e sostenibilità rappresentano gli aspetti peculiari della nostra attività perché nostro principale obiettivo è quello di voler operare nel pieno rispetto delle leggi dello Stato. Sulle tematiche ambientali, invece, da sempre organizziamo la nostra politica per un’impresa responsabile e sostenibile. 

Presidente Paoletti, l’impatto del Covid sul settore delle lavanderie industriali che forniscono il servizio di sanificazione dei tessili per la sanità e per il turismo non si esaurisce con l’emergenza sanitaria. A questa, si aggiungono, infatti, i recenti rincari dell’energia, del metano e delle altre materie prime, in particolare, del cotone e della teleria per uso sanitario e turistico.

«Rispetto al 2019, il nostro Centro Studi ha rilevato un aumento del +390% dell’energia, del +852% del metano e del +60% del cotone. Rincari che inevitabilmente si ripercuotono sui fatturati delle nostre aziende e sui costi del servizio che eroghiamo. In particolare nel comparto turistico-alberghiero, le nostre aziende saranno costrette a rivedere la loro politica dei prezzi per un settore, quello del turismo, che ancora patisce la mancanza di presenze estere, rischiando che la spirale dei rincari colpisca non solo le lavanderie industriali ma anche le filiere connesse e l’intera collettività. Le aziende industriali per il settore turistico svolgono il servizio di sanificazione della biancheria per un totale di oltre 2 milioni di posti letto alberghieri e di sanificazione del tovagliato per oltre 184 mila ristoranti, mentre nel comparto sanitario il nostro settore si trova ancora a scontare le misure messe in atto per fronteggiare l’emergenza Covid. Anche l’Anac ha recepito due delibere che invitano le stazioni appaltanti a rinegoziare i contratti in essere, ritenendoli inadeguati sia nei confronti dell’offerta del servizio che del prezzo. Le lavanderie industriali per il settore sanitario forniscono il servizio di sanificazione dei tessili e di sterilizzazione dello strumentario chirurgico per gli interventi di sala operatoria gestendo e sanificando più di 211.000 posti letto e vestendo più di 600.000 operatori sanitari. Il fatturato 2019 del settore è pari a 1,7 miliardi di euro. Sono numeri davvero che impongono una riflessione seria».

Entrando più nel dettaglio, come incidono i rincari? 
«Se mediamente nel 2019 i costi energetici incidevano per un 8%, oggi incidono del 19% con picchi in alcuni casi fino al 25%, il che pone le aziende di fronte a problemi di posizionamento nel mercato non indifferenti. Non siamo ancora usciti dalla pandemia e già ci troviamo davanti un’altra crisi che rischia di vanificare anche lo sforzo che le aziende hanno fatto nel 2020 e nei primi mesi del 2021 per mantenersi attive sul mercato, senza licenziare, anticipando la cassa integrazione e cogliendo in pieno la transizione green e le sfide di sostenibilità ambientale. 396 milioni di euro è la perdita che il settore ha fatto registrare nel 2020, non vorremmo sommare a queste cifre anche ulteriori perdite derivanti dall’aumento dei prezzi di energia, metano e materie prime. L’aumento dei prezzi impone anche una riflessione seria riguardo al settore sanitario, come prima cosa ci aspettiamo di vedere gare pubbliche che tengano conto dei rincari che le aziende stanno subendo e contratti già in essere che vengano rinegoziati per evitare serie ripercussioni sul servizio in caso di rescissione contrattuale. Il grido di allarme che lanciamo è serio e l’attenzione che chiediamo è alta perché siamo tra i pochi settori che nonostante la pandemia hanno permesso al settore sanitario di funzionare e al settore alberghiero di riaprire non appena è stato possibile, per questo chiediamo e meritiamo attenzione. Ci aspettiamo che anche il settore del turismo con le sue associazioni di categoria partecipi al confronto su questi temi, perché ribadiamo è necessario agire in filiera e non per singoli comparti, lo stesso vale per la sanità con le centrali di committenza regionali». 

In particolare, cosa chiedete alla politica per far fronte a questo problema? 
«L’invito che rivolgiamo al Governo è di prevedere un fondo per tamponare gli aumenti energetici e un fondo rivolto alle centrali di committenza per aumentare le basi d’asta, in modo tale da contemperare sia gli incrementi energetici e delle materie prime, sia le problematiche legate al Covid. Il DL Bollette come approvato in Senato nei giorni scorsi non rappresenta sicuramente, almeno sul tema energetico, un provvedimento di impatto sui settori industriali ma è rivolto principalmente alle famiglie, ai negozi e alle attività artigianali. Quello che chiediamo noi invece è un intervento più strutturato per ridurre l’incidenza nei bilanci di queste voci. Auspichiamo, quindi, che ci sia la possibilità di discutere una Legge di Bilancio che abbia al centro questa tematica che, oltre tutto, è strettamente connessa anche con la modifica del codice appalti. Non possiamo oggi chiedere alle aziende di resistere nel mercato, sopportare costi energetici e di materie prime altamente impattanti, accompagnare la transizione green senza che il pubblico faccia il suo ruolo».

Come Assosistema avete da sempre richiamato l’attenzione della politica sulle tematiche industriali del vostro settore. Ora cosa avete in programma?
«Abbiamo in programma di intervenire attivamente nel dibattito politico sui provvedimenti di nostro interesse attraverso gli strumenti a disposizione, come le audizioni e gli emendamenti, per cercare di dare risposte concrete alle imprese. Abbiamo a supporto il nostro centro studi di Assosistema che monitora ogni mese l’andamento dei prezzi in tempo reale e come ulteriore strumento di analisi anche un osservatorio specifico, ad esempio, per le lavanderie industriali del comparto alberghiero e ristorativo che ci indica l’andamento della domanda di uno dei settori strategici per la ripresa di questo paese. Avere dati a disposizione sull’andamento del settore non può che aiutarci a fornire anche al legislatore un quadro preciso e misurato degli interventi».

 

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