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Guerra nei cieli. Ryanair porta in tribunale gli aiuti ad Alitalia

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E dall'Europa avvisano: "Sulla nuova compagna il governo deve farci un'altra proposta"

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E' ancora guerra nei cieli. Ryanair ha infatti deciso di opporsi agli aiuti del governo di Roma ad Alitalia. « Ryanair ha presentato ricorso nei confronti della decisione della Commissione Europea che autorizza il Governo italiano a concedere 200 milioni di euro ad Alitalia, compagnia di bandiera in amministrazione straordinaria. Si tratta dell’ennesimo caso di aiuto concesso in via discriminatoria - poiché accessibile solo ad Alitalia - in chiara violazione del diritto comunitario» spiega un portavoce della compagnia irlandese Ryanair.

"E' altresì inconcepibile che la Commissione Europea continui a trascurare gli ingenti aiuti di Stato già ricevuti da Alitalia, autorizzando questo nuovo aiuto nonostante vi sia nei confronti del Governo italiano un’istruttoria tuttora in corso per un altro pacchetto da 1,3 miliardi di euro concesso alla compagnia di bandiera tra il 2017 e il 2019 - un’indagine che la Commissione Europea sta protraendo invece di ordinare la restituzione degli aiuti, permettendo così alla compagnia aerea di sopravvivere ancora una volta a spese dei contribuenti" aggiungono dalla compagnia irlandese.

Intanto a parlare di Alitalia è ancora una volta la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager. "Air France e Lufthansa erano compagnie sostenibili anche prima del covid, Alitalia invece era in difficoltà già prima della pandemia" ha detto. Ma se lo spartiacque temporale segnato dalla Commissaria alla Concorrenza è quello dell’epidemia da coronavirus, numeri alla mano, i mali dell’ex compagnia di bandiera cominciano molto prima. C’è una cifra che parla per tutte: 11 miliardi. A tanto ammonta il buco nero delle perdite cumulate da Alitalia negli ultimi 20 anni. Due decenni in cui l’ex compagnia di bandiera ha corso verso il baratro inanellando un risultato negativo dietro l’altro, a parte un’unica eccezione di utile nell’esercizio 2002, grazie però a partite straordinarie per la vendita delle azioni a Klm. E, infatti, per vedere la bottom line sigillata da un risultato netto positivo bisogna riandare alle fine degli ’90, con la gestione di Domenico Cempella, quando l’alleanza strategica con gli olandesi volanti marciava a pieno ritmo. 

Sul dossier Alitalia/Ita «continuo a credere che possiamo trovare una soluzione. Sta all’Italia presentare una proposta rivista: stiamo aspettando una nuova proposta dalle autorità italiane» ha detto ancora la Vestager, in conferenza stampa a Bruxelles. Il negoziato verte su due aspetti, ribadisce Vestager, cioè la «discontinuità economica» tra Ita e Alitalia e il fatto che «sia dimostrato» che l’investimento dello Stato in Ita avvenga a condizioni di mercato.

«Per quanto riguarda il lancio di Ita - continua Vestager - condivido il senso di urgenza espresso dalle autorità italiane e dal management di Ita, al fine di essere pronti per la stagione estiva». «Su questo - dice ancora - dico solo due cose, che ho già detto: quello che è importante è che Ita sia una compagnia diversa sotto il profilo economico, che sia una nuova compagnia rispetto ad Alitalia». «Perché in caso contrario - ricorda Vestager - Ita sarebbe responsabile degli aiuti che Alitalia potrebbe aver ricevuto», cioè i prestiti ponte per complessivi 1,3 mld di euro ricevuti negli ultimi anni e bruciati da Alitalia. «La seconda cosa - aggiunge Vestager - è che deve essere dimostrato che il lancio di Ita è un investimento che porterà frutti, che anche un investitore privato accetterebbe. Che sia, in poche parole, libero da aiuti di Stato». 

Intanto i sindacati hanno fatto sapere che "i Commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria hanno accolto le nostre istanze e hanno effettuato la disposizione dell’erogazione del restante 50% delle retribuzioni, che sarà disponibile sui conti correnti nella giornata di martedì 4 maggio." Ad affermarlo le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl.

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