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Dagli Stati Generali agli Stati Particolari, l'appello di Confimprese: basta con cartelle e pignoramenti

Fernando Magliaro
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“La Nazione riparte solo se si è in grado di garantire il lavoro: se il 30 settembre ricominciano cartelle, pignoramenti e ingiunzioni non ci sarà nessuna ripartenza”. Guido D’Amico, presidente nazionale di Confimprese, va giù duro: “Gli Stati Generali sono una kermesse per fare foto. Il Governo doveva venire con un’idea già esaminata in Parlamento di cosa fare per la ripresa. E, poi, con quali criteri sono stati fatti gli inviti? Abbiamo già dimenticato le parole che la Lagarde pronunciò sull’Italia durante la pandemia?”. Christine Lagarde è l’ex direttore generale del Fondo Monetario internazionale e l’attuale presidente della Banca Centrale Europea, succeduta a Mario Draghi, e, l’11 marzo scorso, nel pieno dell’esplosione della pandemia, durante una conferenza stampa disse: “Non siamo qui per “chiudere gli spread”. Ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste questioni”. Una frase che fece crollare il valore dei titoli di stato Italiani con un’esplosione del tasso di interesse.

Presidente D’Amico, come ne usciamo?
“Ne usciamo solamente se siamo in grado di garantire il lavoro. Ai lavoratori dipendenti occorre che gli imprenditori siano messi nelle condizioni di corrispondere lo stipendio alla fine del mese. E gli imprenditori questo possono farlo solo se lo Stato si muove e alleggerisce il carico fiscale”.

Vale a dire?
“Vale a dire che tasse e cartelle esattoriali non possono essere semplicemente posticipate al 30 settembre. Ma ci rendiamo conto che, se va bene, gli imprenditori avranno forse forse incassato a luglio e agosto? E che, a settembre, gli facciamo pagare l’intero? E così quando riparte il sistema se lo strozziamo? Dobbiamo pensare a questi mesi come a mesi di un’economia post conflitto. Dopo una guerra non puoi pensare di ricominciare spedendo la cartella delle tasse o un pignoramento di Agenzia della Riscossione”.

E la sua proposta qual è? 
“Mi rendo conto che sarebbe necessario fare un vero e proprio “anno bianco” delle tasse ma che questo non è possibile. Però almeno l’anno fiscale 2020 deve essere spalmato su un quinquennio. Ci vuole tempo per riassorbire le perdite di questi mesi di quarantena e se neanche riparti e già lo Stato vuole il conto non si va da nessuna parte. E spalmare solo le tasse 2020 non basta”.

Cos’altro?
“Se non vogliamo chiamarlo condono, chiamiamolo un Giubielo fiscale. Ma dobbiamo rivedere anche tutte le pendenze. Dobbiamo scegliere e vedere se e cosa si può cancellare e cosa rateizzare”.

Ad esempio?
“Ad esempio, si potrebbe pensare di cancellare tutti i debiti sotto i mille euro. Per gli altri, pensiamo a forme di dilazione nel tempo. Al sistema Italia serve liquidità per ripartire. E di tutto questo non si trova traccia nelle politiche seguite dal Governo. E anche questi Stati Generali...”

Non le piacciono?
“Sono solo una kermesse buona per fare foto. Se il Governo voleva organizzare una cosa seria e non una passerella avrebbe dovuto fare altro”.

Cosa?
“Intanto doveva presentarsi alle Camere con una serie di proposte da sottoporre al vaglio del Parlamento. Così si fa in una democrazia parlamentare. Ma mi rendo conto che Conte non è un Premier eletto”.

Però, nella Costituzione non c’è scritto che il Premier debba essere eletto per poter governare...
“No, ma salvo rarissime eccezioni, il Presidente del Consiglio è sempre stato un Parlamentare eletto. E Conte non ha mai ricevuto un mandato elettorale da nessuno”. 

E, al di là dell’elezione, cos’altro?
“Dopo aver ricevuto un mandato parlamentare su una serie di proposte precise, a quel punto si dà vita a incontri con le categorie sociali e produttive del Paese. Qui, tutto questo non c’è. Come non c’è nessuna visione della ripresa: il Governo ha gestito l’emergenza ma su come ripartire dimostra solo una totale assenza di idee. Così come, ma su quali basi, con quali criteri sono stati selezionati gli invitati? Vedo che interverrà la Lagarde. Abbiamo già dimenticato con quali belle e felici espressioni la Lagarde parlò dell’Italia giusto poche settimane fa in piena pandemia?”.

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