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Dramma Fiat, le voci del faro dell'Antitrust europea sulla fusione con Psa fanno precipitare le azioni

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Si preparano giornate difficili per Fca. Nonostante la possibilità che il gruppo ottenga un maxiprestito dalle banche con garanzie statali in Italia, il faro dell'Antitrust sulla fusione con Psa ha fatto precipitare entrambi i gruppi sulle borse.

 Gli ostacoli che Psa e Fca dovranno superare per diventare insieme il quarto costruttore al mondo preoccupano il mercato finanziario. In una giornata nera, hanno nettamente prevalso gli ordini "sell" sui titoli delle due case automobilistiche, con Fca finita in asta di volatilità dopo l’apertura di New York in calo del 6%. A Milano il titolo della casa italoamericana ha poi chiuso a -7,70%, Psa ha invece perso il 10,02% a Parigi.

A riportare l’attenzione sulla fusione annunciata l’anno scorso, e che dovrebbe realizzarsi all’inizio del 2021, le indiscrezioni che vorrebbero la commissione europea intenzionata ad avviare un’indagine approfondita, per valutare eventuali posizioni dominanti del nuovo conglomerato. Lo prevede l’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfeu), che non istituisce un’autorità antitrust, come avviene in Italia, ma assegna il ruolo di controllore direttamente a uno dei commissari, dal 2014 è la danese Margrethe Vestager. Il 17 giugno se ne saprà di più, al 99% però arriverà la richiesta di una proroga dell’indagine per altri 4 mesi, con decisione attesa in autunno. Uno scenario che anche Fca e Psa danno per scontato sin dall’annuncio dell’operazione, e da allora si preparano a quella che potrebbe trasformarsi in una vera e propria battaglia, concessionaria per concessionaria.

Un po' come sta avvenendo in Italia nel settore bancario tra Ubi e Intesa Sanpaolo, l’Europa infatti potrebbe richiedere ai due costruttori di tagliare la propria rete di stabilimenti, ma anche di dealer, nelle regioni europee dove la loro quota di mercato sommata, eccede il 40%. In Italia nel 2019 si è arrivati a un soffio da quella quota fatidica, i brand Fca (Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Maserati) più quelli Psa (Peugeot, Citroen e Opel) hanno infatti rappresentato il 38,41% del mercato. La commissione però, potrebbe anche scendere a livello regionale e provinciale, e chiedere alle case di togliere alcuni mandati ai concessionari di alcune zone o città, come avvenne a suo tempo quando nel settore dei camion Fca fuse Case con New Holland, e prima ancora quest’ultima con le attività di Ford nel Regno Unito. Non solo, alcune indiscrezioni vorrebbero anche che Vestager abbia messo gli occhi sulle singole categorie di prodotti, per esempio Fca e Psa sono molto forti sulle auto di classe A e B, e in alcuni Paesi sono dominanti. Stesso discorso vale per i veicoli commerciali leggeri, che peraltro Fca e Psa producono in parte assieme alla Sevel in Val di Sangro dal 1978, e a Valenciennes. Viene però anche fatto notare, come l’allungamento dell’analisi della commissaria, sia dovuto in parte alle incessanti attività di lobby che i competitor stanno portando avanti a spron battuto a Bruxelles. 

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