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Aiuti Ue, con il Recovery Fund all'Italia 100 miliardi. Ma quattro Paesi dicono no

Mentre è partita dura sulla proposta Merkel-Macron di Recovery fund con 4 Stati contrari, all'Ecofin si cerca un accordo sul fondo Bei e arriva l'ok a Sure, lo strumento temporaneo contro la disoccupazione da 100 miliardi che verranno concessi dall'Ue ai paesi membri

Silvia Sfregola
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Dall'Ecofin arriva l'ok definitivo allo strumento Sure contro la disoccupazione causata dal Covid: 100 miliardi concessi dall'Ue agli Stati membri. E si registra anche qualche progresso sulle misure aggiuntive a disposizione della Bei, la Banca europea per gli investimenti, 200 miliardi di euro di prestiti. L'annuncio è del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, al termine del vertice dei 27 ministri finanziari dell'Ue. "Sul fondo di garanzia per le imprese lanciato dalla Bei siamo vicini all accordo, ma era stato deciso dall'Eurogruppo tempo fa che questo intervento dovesse essere focalizzato sulle piccole e medie imprese e si discute di quanto rilevante debba essere tale focus". Ma l'attenzione è sul Recovery Fund, il piano per la ripresa post coronavirus. Dombrovskis spiega che "la nostra ambizione non è quella di aumentare la capacità di finanziamento nel range di centinaia di miliardi, ma piuttosto di una cifra che supera mille miliardi". Con una precisazione: "Naturalmente in questo caso stiamo parlando sia di prestiti sia di sovvenzioni. Questo è il livello di ambizione di cui stiamo discutendo nel contesto della nostra proposta di recovery fund". E "non si tratta solo di investimenti in più per la crescita ma anche di riforme per fare sì che le risorse siano utilizzate nel modo più efficace". I mille miliardi cui si riferisce Dombrovskis parlando della proposta della Commissione europea sono quindi di più di quanto prevede quella franco-tedesca da 500 miliardi, soldi da raccogliere direttamente sul mercato e da impiegare per sovvenzioni agli Stati più colpiti, fra cui l'Italia. L'Ecofin si è quindi poi soffermato sulla proposta della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron, che non vede tutti concordi. "Le proposte franco-tedesche sono ambiziose, mirate e benvenute" per la presidente della Bce Lagarde. Positivi anche la numero uno della Commissione Ue Urusla Von der Leyen e il commissario agli Affari Economici Gentiloni, che ricorda come la proposta della Commissione Ue arriverà la settimana prossima, e su quella "si farà la trattativa. Ma non credo che si possa sottovalutare che un Paese come la Germania accetti l'idea di 500 miliardi di sovvenzioni attraverso un prestito che la Commissione cercherà sui mercati: è una svolta senza precedenti". Per Palazzo Chigi la valutazione è che "una dimensione di 500 miliardi euro di soli trasferimenti è senz'altro un buon punto di partenza" e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sottolinea come la proposta franco-tedesca "vada nella giusta direzione", quella auspicata dal Governo: "Un fondo per la ripresa finanziato con titoli comuni europei per sostenere i Paesi e i settori più colpiti". Resta però diffidenza da parte dei Paesi 'frugali' del Nord Europa. Austria, Finlandia, Svezia e Danimarca non sembrano volere rinunciare alla richiesta di aiutare gli Stati in difficoltà attraverso prestiti. Il 27 maggio la Commissione Ue presenterà la propria proposta di Recovery instrument che rispetto all'idea di Parigi e Berlino "non sarà un copia e incolla della proposta franco-tedesca", ha detto Dombrovskis. "La presidente della commissione von der Leyen - ha aggiunto - ha sempre detto che la risposta finanziaria che avanzeremo si fonda su un mix di prestiti e sovvenzioni agli Stati" e che le risorse "saranno canalizzate attraverso il bilancio Ue, assicurando un uso efficace dei fondi".

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