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Autostrade, M5S insiste per la revoca. E il titolo Atlantia perde in Borsa il 2,89%

Pd cauto, ma la ministra De Micheli ammette: "Troppe evidenze sulla scarsa manutenzione"

Daniele Di Mario
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Giornata difficile in Borsa per il titolo Atlantia che scende vicino a 20 euro perdendo il 2,89%. A provocare la nuova caduta sono le difficoltà di Autostrade per l'Italia, principale controllata italiana del gruppo che fa capo alla famiglia Benetton. I grillini, che da quando è crollato il ponte Morandi premono per revocare le concessioni, sono tornati ad alzare la voce. Per approfondire leggi anche: DI MAIO: VIA ALLA REVOCA DELLE CONCESSIONI Un pressing che sta mettendo in difficoltà il ministro dei Trasporti Paola De Micheli che ha sempre cercato una mediazione. Questa mattina, ai microfoni di Radio 24 ha dovuto riconoscere che ci sono «troppe evidenze sulla scarsa manutenzione». Per la De Micheli «è evidente a tutti che qualcosa in questi anni è successo, o meglio temo che qualcosa non sia successo: abbiamo troppe evidenze, ahimè concrete, di situazioni di mancata manutenzione, di ritardi o di manutenzioni fatte secondo criteri che non sono oggettivi. Le conseguenze le decidiamo insieme» ai colleghi di governo «perchè è una responsabilità collettiva». Il ministro resta comunque molto più cauto dei 5 Stelle che proprio nel giorno di Capodanno con un messaggio su Facebook di Luigi Di Maio hanno spinto per un'accelerazione della revoca delle concessioni. Secondo il ministro invece, il governo dovrà valutare oltre che le risultanze delle verifiche anche l'impatto finanziario di qualunque decisione. È vero infatti che il decreto Milleproroghe approvato in consiglio dei ministri ha abbattuto da 23 miliardi a sette l'eventuale penale per la rottura anticipata del contratto. Ma è chiaro che si tratta di una scelta non priva di rischi perché certamente Autostrade non si arrenderà tanto facilmente. Inoltre bisognerà risolvere il problema dei 7.300 dipendenti: «Ci sono due categorie di persone che non devono e non possono pagare le conseguenze di quanto accaduto negli ultimi decenni: la prima, i lavoratori e le lavoratrici; la seconda, gli utenti, i cittadini, le persone che viaggiano sulle autostrade». La preoccupazione della De Micheli sui posti di lavoro non è condivisa da Di Maio, che nel video su Facebook pubblicato a Capodannoaveva affermato che «la retorica che si perdono i posti di lavoro» con la revoca delle concessioni ad Autostrade «è una sciocchezza. Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perchè non hanno fatto quanto dovuto». È previsto, infatti che in caso di revoca il personale passi ad Anas. Nulla però esclude che l'eventuale unione possa provocare dei doppioni e quindi possibili esuberi. Ecco perché Paola De Micheli avverte: non decide un ministro da solo. Tanto più che Autostrade annuncia nuovi controlli sui ponti e precisa di aver terminato i monitoraggi su quasi duemila viadotti della rete. L'iniziativa fa parte di un vasto programma di riorganizzazione dei sistemi di sicurezza. La società ha annunciato che darà un «immediato e ulteriore impulso» ai controlli di tutte le gallerie della rete, già affidati a un consorzio internazionale guidato dalla multinazionale Bureau Veritas. Il piano «sarà fortemente accelerato e verrà concluso entro i prossimi due mesi». Le verifiche saranno affiancate anche dall'utilizzo di georadar. L'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, nell'ultimo giorno dell'anno ha illustrato al ministro De Micheli il piano delle attività e dei controlli avviato a febbraio. Contemporaneamente, è in corso il monitoraggio dei tunnel sotto il manto stradale, giunto ormai al 90% delle verifiche. Sulla base di tali monitoraggi, Aspi aggiunge di aver già avviato un programma di manutenzioni che consente di accelerare i cantieri: sono previsti circa 500 interventi su ponti e viadotti, per un importo di oltre 370 milioni di euro. Dal canto suo il ministero ha annunciato l'avvio di un Osservatorio sulla sicurezza.

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