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Il governo riapre il cantiere pensioni. Rendita ai giovani e aiuti alle donne

Pasquale Tridico

La ministra Catalfo promette ai sindacati un tavolo di confronto a gennaio

Filippo Caleri
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Mentre Quota 100 resta così come stabilità dal governo giallo-verde, il nuovo esecutivo torna a mostrare disponibilità per riaprire il cantiere delle pensioni, mai chiuso in realtà dal 1992. Ieri i sindacati e le federazioni dei pensionati hanno incontrato la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, chiedendo un impegno da subito e su due fronti. Il primo è perché nella manovra la rivalutazione al 100% degli assegni per recuperare l'inflazione sia riconosciuta a una platea più larga rispetto a quella prevista dalla norma (solo agli assegni fino a 2.092 euro). La seconda richiesta riguarda gli interventi a favore del pensionamento delle donne, le più penalizzate dalla riforma di Elsa Fornero e poco coinvolte negli strumenti introdotti in seguito per l'uscita anticipata come l'Ape sociale e la stessa Quota 100. Una delle proposte è una Quota 100 rosa (proposta del segretario confederale della Uil Domenico Proietti) che abbassi il requisito contributivo a 36 anni oppure riduca il requisito di un anno per ogni figlio. Tante le proposte arrivate al ministro che ha promesso un tavolo ad hoc a partire dal prossimo gennaio per trovare soluzioni sostenibili per una riforma complessiva delle pensioni. Sempre da gennaio inoltre si aprirà anche il confronto sulle pensioni di garanzia per i giovani che assieme alle Commissioni già varate dalla legge di bilancio in discussione da ieri al Senato, sui lavori gravosi e sulla separazione tra assistenza e previdenza, completeranno il quadro delle modifiche che governo e sindacati si apprestano a condividere. «La riunione è andata bene. È stato un ulteriore confronto che segue i confronti già avuti nel mese scorso. Un confronto costruttivo che ci porta in prospettiva a poter rivedere il sistema pensionistico fermo restando quanto già deciso da quota 100 all'ape sociale e a opzione donna» ha spiegato la Catalfo a margine dell'incontro. «Abbiamo affrontato vari temi: dalla riforma delle pensioni, per cui ci sarà un tavolo dal prossimo gennaio alla pensione di garanzia per i giovani che è un punto del programma del governo che come ministro del Lavoro voglio affrontare» ha concluso. Intanto la Covip, l'autorità di controllo sulla previdenza complementare, ha dato i dati sui primi nove mesi del 2019 secondo i quali si è registrata una crescita delle adesioni del 3% che ha portato le posizioni aperte nel complesso a nove milioni. Il rendimento dei fondi integrativi negli ultimi 9 mesi è comunque stato molto migliore di quello del Tfr (appena l'1,2%) con un picco per i fondi pensione aperti del 7,2% medio (6,4% per i fondi negoziali).

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