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Alitalia, arrivate 7 offerte: Lufthansa ed Easyjet si fanno avanti

Alitalia

Silvia Sfregola
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Sono sette i plichi consegnati allo studio notarile associato Atlante Cerasi di Roma con le proposte per Alitalia, che i commissari straordinari andranno ora a valutare. A renderlo noto è la stessa compagnia, nell'ultimo giorno disponibile per la presentazione delle offerte vincolanti. Con Ryanair che si è già chiamata da tempo fuori dai giochi, a dichiarare pubblicamente il proprio interesse, tra i big del settore, per il momento sono la tedesca Lufthansa e la britannica Easyjet. Nessuna delle due, però, punta ad acquisire per intero la ex compagnia di bandiera ed entrambe manterranno un certo grado di riservatezza rispetto alla proposta avanzata ai commissari del vettore. In una nota diffusa nel pomeriggio, il vettore di Colonia - che la scorsa settimana ha firmato un accordo da circa 210 milioni di euro per rilevare parti di Air Berlin - segnala di di aver inviato una lettera per farsi avanti e dare vita a una "NewAlitalia", con un modello di business "focalizzato" che possa "sviluppare prospettive economiche di lungo termine", precisando però di non aver fatto un'offerta per l'intera compagnia e, soprattutto, di aver concordato con i commissari "di mantenere la confidenzialità riguardo ai dettagli dell'offerta". Un chiarimento che vale di fatto un "no comment" rispetto a quanto anticipato questa mattina dal 'Corriere della Sera': secondo il quotidiano milanese, sul piatto ci sarebbero circa 500 milioni di euro per le attività "aviation", con una prospettiva di 6 mila esuberi su 12 mila dipendenti, concentrati in particolare sul personale di terra. La low cost con base a Londra risponde annunciando a sua volta un'offerta "coerente" con la sua attuale strategia per "alcuni asset" di Alitalia, precisando tuttavia che il contenuto della proposta è "soggetto a riservatezza" e che al momento "non c'è certezza" rispetto al fatto che si arrivi a una transazione. Perché la gara si concluda, dopo la "proroga tecnica" annunciata venerdì scorso dal governo al termine del Consiglio dei ministri, si andrà comunque al 30 aprile 2018. La settimana scorsa, nel decreto fiscale collegato alla manovra, si è infatti deciso di spostare il termine della gara, che proseguirà quindi fino alla prossima primavera. Parallelamente, si permetterà all'ex compagnia di bandiera di tenere i soldi che le erano stati prestati dallo Stato (600 milioni di euro, con un tasso del 9,75%), e di averne altri (300 milioni). Denari che in teoria dovevano essere restituiti il 2 novembre e che serviranno a "garantire la continuità del servizio di trasporto aereo sino all'effettivo trasferimento dei complessi aziendali", secondo quanto spiegato da Palazzo Chigi in una nota. Di un'altra proroga, quella relativa al procedura di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti Alitalia, si discuterà invece mercoledì prossimo, il 18 ottobre. Per le 12 di quella data i sindacati sono stati convocati infatti al ministero del Lavoro, in seguito alla richiesta avanzata la scorsa settimana dalla società, che vorrebbe vedere il trattamento prolungato per altri sei mesi, dal 1° novembre 2017 al 30 aprile 2018.

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