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Lo Stato continua a non pagare i fornitori: 50 miliardi di buco

Filippo Caleri
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Stato ancora indietro nel rispetto degli impegni con i fornitori. Insomma  si prende quello che serve per la funzionalità dei servizi erogati ma poi non si paga a scadenza. Così la morosità di ministeri ed enti locali nei confronti del settore privato è di 50 miliardi. Eppure una legge europea, una direttiva per la precisione, impone la liquidazione entro 30 giorni dalla consegna della merce. Una regola che fa bene all'economia perché pagamenti consentono alle imprese di abbattere il ricorso al credito per finanziare il circolante, le rendono più efficienti e più capitalizzate. Per i ritardi dei pagamenti l'Italia è sotto procedura d'infrazione da parte dell'Europa. E stamattina a tirare le orecchie al governo è stato anche il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, che quando era presidente della Commissione a Bruxelles si è sempre battuto perché l'Italia rispettasse i tempi di pagamento delle fatture. "Ritardi nei pagamenti: intendo farla rispettare, l'ho fatto come presidente di Commissione e lo farò come presidente del Parlamento. La procedura d'infrazione a carico dell'Italia va mantenuta perché non paga le imprese, c'è un ritardo di 50 miliardi" ha detto Tajani all'Assemblea di Confartigianato riferendosi ai debiti commerciali della Pa verso le imprese fornitrici di beni e servizi. Tajani ha ricordato che "la flessibilità concessa all'Italia non è stata utilizzata e Merletti lo sa bene perché era stato scelto come advisor. Ha ragione quando dice che la direttiva impone anche alle grandi imprese di rispettare le stesse regole valide per la Pa nel pagare le piccole imprese".

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