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Verso l'accordo sui debiti delle imprese

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L'intesadi massima è stata raggiunta nel corso dell'incontro di ieri, che si è tenuto al ministero dell'Economia. Alla riunione, durata circa un'ora e mezzo, hanno partecipato il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il direttore generale, Giampaolo Galli, il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, il direttore generale, Vincenzo Sabatini, per Rete imprese Italia il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini e il presidente di Cna, Ivan Malavasi. Al centro dell'incontro i quattro decreti interministeriali su certificazioni, garanzia e compensazioni dei debiti. Se sarà raggiunta l'intesa si partirà con il decreto sulla certificazione dei crediti che le imprese vantano nei confronti dello Stato, mentre in un secondo tempo (dopo l'ok della conferenza unificata) si passerà alla certificazione dei debiti delle amministrazioni locali e alle compensazioni. Le imprese avanzeranno le loro richieste ed entro 60 giorni l'amministrazione dovrà certificarne il credito. Se ciò non avvenisse la Ragioneria nominerà un commissario ad acta. Nella fase iniziale, dovrebbe essere sbloccata una prima tranche di 20 miliardi di crediti. In ballo ci sono 70 miliardi di crediti vantati dalle imprese strozzate da tempi di pagamento elefantiaci, con una media di 180 giorni. Il nodo centrale è quello della solvibilità delle certificazioni, soprattutto del «livello B», vale a dire quelle sprovviste di data in quanto emesse da un'amministrazione sotto vincolo del patto di stabilità. In questo caso, le banche dovrebbero indicarne il valore di spendibilità. Per le certificazione di «livello A» (quelle con data), le imprese chiedono che non vi sia a monte una valutazione dell'azienda (con una scrematura a favore di quelle in bonis), ma una sorta di automatismo negli anticipazioni dei crediti. Anche su questo punto il confronto attende un approfondimento. Importante l'accordo sulla possibilità che le compensazioni includano anche i versamenti contributivi e i tributi locali dovuti dalle imprese. Se tale richiesta sarà accolta, sarebbe più aggirabile lo scoglio delle certificazioni di «livello B» e le imprese con maggior affanno ne trarrebbero vantaggio.

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