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Prime scintille attorno a Impregilo

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Oggi l'assemblea del general contractor conteso tra i Salini e i Gavio

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Dopoil piano presentato dal costruttore romano, è stata la volta di quello studiato dalla società contesa, con una grande differenza: i Salini vorrebbero concentrarsi appunto nelle costruzioni, Impregilo intende rafforzare il settore delle concessioni. E oggi si vedranno in assemblea, alla quale parteciperà direttamente anche Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo. Almeno fino al 2016 «punteremo - sottolinea Impregilo in una nota - sul binomio costruzioni-concessioni», un settore in cui i Gavio, specie nelle autostrade, sono già fortemente presenti. «Spacchettare tutto non è un piano, non ha senso. Si dice vendiamo tutto per creare un grande gruppo: se il gruppo è già solido e grande perché vendere?», aggiunge Alberto Rubegni, ad principale general contractor italiano, rispondendo ai giornalisti durante la presentazione del nuovo piano strategico. Un piano che prevede nel 2016 ricavi dalle attività «core» superiori a 3,5 miliardi di euro contro gli attuali 2,1 e un portafoglio di circa 40 miliardi di euro, con il 55% che dovrebbe venire dal settore delle concessioni e il 45% da quello delle costruzioni. Previsti oltre 2 miliardi di investimenti totali, di cui 650 milioni nelle concessioni, e un forte aumento dei ricavi in Italia, pari al 33% del totale contro l'attuale 20% «escludendo il ponte di Messina, per il quale comunque c'è ancora un contratto e una fideiussione», ricorda Rubegni. E c'è ottimismo sull'incasso dei 355 milioni di euro bloccati sull'inceneritore di Acerra. «La saga Campania non è finita come dice qualche analista - afferma l'ad di Impregilo - ma tutto sta procedendo come previsto e riteniamo che sarà concluso in tempi brevi». In Borsa la presentazione del piano non ha sostenuto il titolo, che ha chiuso in perdita del 3,18% - contro un calo dello 0,66% dell'indice principale - tra scambi molto ridotti. Ma è sul piano Salini (che al momento detiene il 25,3% delle quote contro il 29,9% di Igli, veicolo ora controllato interamente dai Gavio dopo l'uscita di Ligresti e Benetton) che si concentrano i commenti più espliciti. «Un piano che non è mai stato presentato all'azienda e quindi non può essere esaminato - interviene il presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini - anche perché servirebbe un bilancio, sapere come sono andati, avere dei parametri sulla solidità aziendale». La partita è appena cominciata: il vero fischio d'inizio è fissato per oggi all'assemblea del gruppo per approvare il bilancio 2011 e la politica di remunerazione. Sul primo punto difficili le obiezioni, anche se Salini e forse i fondi (Amber è salito oltre il 5%, McKinley ha il 2,3%) chiederanno spiegazioni. Ma sul secondo potrebbe accendersi il confronto.

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