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Confcommercio: Pil 2012 a -1,3%

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Il 2012 sarà un anno peggiore in Italia rispetto a tutti i nostri principali partner europei per il Pil che è tornato ai livelli del 1999, indietro di 14 anni. Il calo per quest'anno sarà pari all'1,3%. E' la stima la stima di Confcommercio, nel rapporto sull'economia presentato dal direttore dell'ufficio studi, Mariano Bella, al Forum di Cernobbio. Per il 2013 il prodotto interno lordo sarà piatto e nel 2014 segnerà un +0,9%. Confcommercio insiste sull'importanza della crescita per il nostro Paese. Nei 13 anni che vanno dal 2000 al 2012 abbiamo perso in termini di Pil reale pro capite, il 9% rispetto alla Germania, l'11% rispetto alla Francia, il 22% e il 18% rispettivamente nei confronti della Spagna e del Regno Unito, si legge nel rapporto. Ancora una volta è necessario sottolineare le specificità negative che ci caratterizzano, come se la patologia italiana fosse davvero straordinaria, spiega l'associazione. Il Pil pro capite scende sia in assoluto sia in termini relativi.   Pressione fiscale reale al 55% Sacrifici da record: tra i paesi con un sistema fiscale vero, l'Italia ha il record mondiale di pressione effettiva, pari al 55% del Pil, contro quella apparente pari al 45%. E' l'allarme lanciato da Confcommercio, nel rapporto sull'economia presentato dal direttore dell'ufficio studi, Mariano Bella, al Forum di Cernobbio. L'associazione dei commercianti rileva inoltre che in Europa la pressione fiscale è oggi mediamente inferiore al valore della fine degli anni '90; in Italia è superiore e si appresta a raggiungere, quest'anno, i massimi di sempre. Nel 2012 si raggiungono quindi tre record: quello del più rapido incremento della pressione fiscale apparente nella storia repubblicana, quello di raggiungere il massimo storico assoluto in termini di pressione medesima (45,2%) e, infine, quello di raggiungere il massimo mondiale in termini di pressione fiscale legale (cioè effettiva sui contribuenti in regola). Questa conclusione è molto verosimile, sebbene il calcolo sia approssimativo e riguardi soltanto i paesi evoluti, cioè quelli che posseggono una vera e propria pubblica amministrazione, tra i compiti della quale c'è anche quello di raccogliere le imposte, le tasse e i contributi.

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