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Fondazione Mps pensa a cedere il 6% della banca a famiglie vicine

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Èquanto riferiscono fonti vicine al dossier dopo la riunione della deputazione, in sostanza il Cda, di ieri mattina. La Fondazione Mps aveva annunciato la cessione di una quota fino al 15% della banca per la copertura di parte dell'indebitamento, puntando a ri-contrattare al 2017 il residuo. Fonti vicine alla Fondazione hanno parlato della possibilità della cessione di un 6-8% della banca a famiglie vicine sparse per il territorio nazionale «il prima possibile» come di una «prima mossa». La successiva, potrebbe essere la vendita di una percentuale analoga a fondi: non solo forse Equinox e Clessidra, definiti «autopromossi» ma anche altri investitori istituzionali. L'ente presieduto da Gabriello Mancini è ancora in attesa del via libera del ministero dell'Economia alla cessione della partecipazione. Se poi non si raggiungesse in tempi brevi un'intesa con le banche creditrici per la ri-contrattazione del debito e l'utilizzo di parte delle azioni in pegno, si potrebbe pensare in alternativa ad un conto vincolato. La fondazione Mps ha comunque intenzione di accelerare processo mettendo fretta alle banche creditrici verso sui è esposta per circa 900 milioni di euro. Palazzo Sansedoni ha inviato una lettera alle 12 banche creditrici chiedendo di accelerare i tempi dell'accordo di rinegoziazione del debito, in modo da sbloccare i titoli Mps ancora in pegno. La fondazione spera di poter raggiungere un'intesa nel corso della settimana ma intanto si è cautelata mettendo nero su bianco che in caso di deprezzamento del valore dei titoli Mps potrebbe esserci un danno dovuto all'allungamento dei tempi di cui non si ritiene responsabile.

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