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Gli Usa: dall'Europa segnali positivi, ma non basta

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Washington, la Casa Bianca

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La Casa Bianca ha oggi affermato che dal vertice europeo di Bruxelles emergono «i segni di progresso» sulla strada della soluzione della crisi, ma «ne servono altri». Una posizione accompagnata da un tiepido aumento dell'uno per cento dei listini di Wall Street sin dalla prima ora di contrattazioni: Così negli Usa è stato accolto l'accordo europeo raggiunto al vertice di Bruxelles. «Ci sono segni di progresso e questo è una buona cosa, ma ovviamente ne servono altri», ha affermato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. In mattinata, Standard & Poor's aveva intanto fatto sapere che si riserva di valutare le implicazioni dell'esito del vertice Ue prima di prendere decisioni su un eventuale taglio del rating di 15 Paesi dell'eurozona; mentre Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, ha annunciato di aver apprezzato l'accordo raggiunto dall'Ue per salvare la moneta unica e «la capacità di leadership dimostrata dall'Europa». I grossi calibri dell'amministrazione Usa devono però ancora reagire pubblicamente, e in questo quadro spicca l'affermazione del capo di Stato maggiore interarmi, generale Martin Dempsey, che parlando ad un think tank di Washington, ed evocando possibili «disordini civili in Europa», ha a sua volta ribadito che gli Stati Uniti sono «estremamente preoccupati per la salute e la vitalità» della moneta unica europea. Una preoccupazione che del resto è resa evidente a tutti da tempo dalle dichiarazioni del presidente Obama, dalle sue continue consultazioni con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Nicolas Sarkozy e dal viaggio oltreoceano del segretario al Tim Geithner. Per Washington è fondamentale che l'Europa esca da guado, affinchè i timidi segnali di ripresa dell'economia americana dalla recessione del 2007-2009 si consolidino davvero. Anche oggi, i mercati hanno registrato un nuovo segnale incoraggiante, quello della fiducia de consumatori, che è salito ai massimi livelli da sei mesi, oltre le previsioni. Anche la disoccupazione ha di recente è tornata ai minimi dal 2009, mentre il dipartimento al commercio ha fatto sapere che il disavanzo commerciale è sceso ad ottobre al livelli minimi di dieci mesi fa. In questo quadro non sorprende che il presidente Obama esorti di continuo i leader europei a risolvere la crisi che, ha sottolineato pubblicamente, «può avere un enorme impatto, anche negli Stati Uniti».

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