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Fiat parla del contratto. Fiom sciopera

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Sindacati a Torino per le nuove intese. Stop dei metalmeccanici il 16 dicembre

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LaFiom però va avanti sulla sua strada e il comitato centrale, su proposta del segretario generale, Maurizio Landini, ha proclamato lo sciopero generale di quattro ore per venerdì 16 dicembre in tutto il gruppo Fiat. Ottimiste sul confronto sul contratto Fim, Uilm, Fismic e Ugl che sottolineano l'obiettivo di ottenere «un buon contratto di lavoro, migliore dal punto di vista normativo ed economico rispetto a quello che avevano prima». Da Torino, dove si è svolto un consiglio comunale aperto su Fabbrica Italia, è arrivata dalle istituzioni e dai partiti la richiesta di una maggiore chiarezza sugli investimenti. Palazzo di Città per l'occasione è stato superblindato, ma l'unico momento di tensione si è registrato quando i Cobas e alcuni esponenti dei centri sociali hanno provato a entrare nell'edificio e le forze dell'ordine si sono opposte. Nella Sala Rossa sono intervenuti anche il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone e numerosi parlamentari di entrambi gli schieramenti. Non c'era Sergio Marchionne ma il responsabile delle Relazioni Industriali, Paolo Rebaudengo ha detto: «La presenza della Fiat qui è assolutamente inusuale, avviene per rispetto verso una città che fa parte dell'acronimo dell'azienda». Il manager del Lingotto ha ricordato che non ci sono stati licenziamenti e che la difficile crisi è stata gestita solo con il ricorso alla cassa integrazione, ha ribadito gli impegni assunti ma ha spiegato che non poteva entrare «nei dettagli degli investimenti». Si è anche arrabbiato con la delegata Fiom di Mirafiori e affermato «noi non abbiamo mai ricattato nessuno». «La Fiat - ha detto il sindaco, Piero Fassino concludendo il lunghissimo dibattito - fa parte dell'identità di questa città, è stata il motore della sua vita per un secolo. Basta evocare il rischio che vada all'estero, dobbiamo creare le condizioni perché resti in Italia e a Torino». Fassino ha invitato il nuovo governo e il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera ad essere interlocutori delle parti sociali e auspica che il confronto di oggi sul nuovo contratto apra una nuova fase nelle relazioni industriali. Al Lingotto ha garantito il sostegno degli enti locali, ma ha chiarito: «La nostra non è equidistanza, vogliamo essere vicini all'azienda e vicini ai lavoratori». Dalla Fiat «dopo gli annunci l'Italia aspetta i fatti», ha detto Francesco Rutelli«, mentre Cesare Damiano, capogruppo Pd alla Camera ha chiesto al governo «dopo la prova positiva per Termini Imerese, lo stesso impegno per Mirafiori». Intanto Sergio Marchionne è stato nominato amministratore delegato dell'anno per il Nord America. A incoronare il numero uno di Fiat e Chrysler è Automotive News che, nello stilare la All Stars 2011 dell'industria automobilistica ha premiato cinque manager di Chrysler: l'amministratore delegato del marchio Jeep Michael Manley per le vendite; l'amministratore delegato del marchio Fiat e chief marketing officer di Fiat e Chrysler Olivier Francois per il marketing; il vice presidente degli acquisti del gruppo Chrysler Dan Knott per gli acquisti; e l'amministratore delegato dei marchi Chrysler e Lancia, Saad Chehab per la pubblicità. «L'industria automobilistica ha raramente visto un altro manager» come Marchionne, evidenzia Automotive News. «Marchionne è consapevole che la battaglia per il salvataggio di Chrysler non è finita. La fase più critica sta iniziando».

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