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Fiat cancella tutti gli accordi sindacali

L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne  ospite di Fabio Fazio a

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Fiat Group Automobiles ha disdetto dal primo gennaio 2012 tutti gli accordi sindacali vigenti e "ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto" in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. L'azienda ha scritto una lettera ai sindacati, nella quale si rende comunque disponibile "a promuovere incontri per finalizzare e valutare le conseguenze del recesso" e "alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive". FABBRICA ITALIA Dopo i casi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, Fiat ha quindi scelto, come preannunciato, di disdettare i contratti e aprire un tavolo per nuovi modelli di accordo sulla base di quello dello stabilimento campano. A Pomigliano d'Arco è stata avviata oggi le produzione di tremilacinquecento nuove Panda da parte della newco Fiat, Fabbrica Italia Pomigliano, e destinate alla cosiddetta "rappresentanza". Le nuove vetture saranno provate in occasione della presentazione dell'utilitaria alla stampa nazionale ed estera in programma per il 13, 14 e 15 dicembre tra Pomigliano e Napoli, e sono destinate a concessionarie per l'esposizione al pubblico, ma non alla vendita. Il lancio della vettura è previsto per metà febbraio 2012. Per la realizzazione delle auto sono impiegati, al momento, circa 350 lavoratori assunti in Fip da marzo scorso ad oggi e che lavorano sulle catene di montaggio (impianti nuovi e totalmente automatizzati), su un unico turno, dalle 8 alle 17: stamattina, infatti, hanno fatto il loro ingresso al Vico, con le nuove divise della newco, altri 133 lavoratori, che si sono aggiunti ai circa 230 già in fabbrica. Ancora fuori, invece, oltre 4mila lavoratori, che sono in cassa integrazione straordinaria, e che dovrebbero essere assunti nella newco entro il prossimo anno e mezzo: la cig straordinaria per cessazione attività, infatti, resterà in vigore fino a luglio 2013, data entro la quale la Fiat ha annunciato che assorbirà tutto il personale in forza al Giambattista Vico, dove, fino a qualche settimana fa, era prodotto il modello Alfa 159. Ecco il testo della lettera inviata dalla Fiat ai sindacati: "In vista di un riassetto e di una armonizzazione delle discipline contrattuali collettive aziendali e territoriali che si sono succedute nel tempo e nell'ottica di renderle coerenti e compatibili con condizioni di competitività ed efficienza vi comunichiamo il recesso a far data dal 1 gennaio 2012 da tutti i contratti applicati nel gruppo Fiat e da tutti gli altri contratti e accordi collettivi aziendali e territoriali vigenti, compresi quelli che comprendono una clausola di rinnovo alla scadenza - per i quali la presente vale anche come espressa disdetta - nonché da ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto. Al riguardo riportiamo a titolo esemplificativo ma non esaustivo, in calce alla presente, gli estremi delle principali intese sopra citate. Saranno promossi incontri finalizzati a valutare le conseguenze del recesso ed eventualmente alla predisposizione di nuove intese collettive aventi ad oggetto le tematiche sindacali e del lavoro di rilievo aziendale con l'obiettivo di assicurare trattamenti individuali complessivamente analoghi o migliorativi rispetto alle precedenti normative". FIOM: AZIONI LEGALI "Finché c'è lo Statuto dei Lavoratori la Fiat non può decidere quali sindacati stanno in fabbrica e quali no. Noi andremo avanti con le azioni legali e le denunce, ma dovremo anche mettere in campo un'azione sindacale non solo dentro la Fiat ma per tutta la categoria", ha affermato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che ha concluso a Torino l'assemblea regionale dei metalmeccanici Cgil. "La Fiat non ha il potere di decidere se dobbiamo esistere o meno", ha aggiunto Landini. AZIENDA GLOBALE "Se Fiat avesse continuato a investire da sola in Italia i rischi sarebbero stati enormi: alte spese non condivise, volumi insufficienti e alti costi di produzione", ha detto l'ad di Fiat Sergio Marchionne nel suo intervento di oggi alla conferenza degli industriali britannici. "Invece, grazie al legame con Chrysler, Fiat - ha proseguito - ha l'opportunità di essere globale una volta di più: avrà accesso a mercati extraeuropei e condividerà gli investimenti nello sviluppo di architetture che hanno un'applicazione parallela in Nord America".  

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