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Doris: «Niente paura È il momento di investire in Borsa»

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I prezzi bassi spingeranno fusioni e acquisizioni nell'azienda Italia

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Orae a questi prezzi. Chi non la fa, tra qualche tempo si mangerà le mani» spiega a Il Tempo, Ennio Doris, patron di Mediolanum. E il consiglio non è solo ai risparmiatori. «A questi prezzi non è difficile pensare che è alle porte, a crisi del debito finita, una stagione di fusioni e di acquisizioni nell'economia italiana». Qualcuno le ha già chiesto Mediolanum? No. E se qualcuno lo facesse non venderei mai. Ma in una serie di recenti incontri che ho avuto a Londra ho sentito parlare di un forte interesse degli investitori per il settore finanziario italiano. Conosce personalmente Berlusconi. Anche Mediaset potrebbe accettare l'ingresso di un investitore forte estero? Non credo ne abbia bisogno. È una azienda italiana forte e con una sua forza intrinseca nella comunicazione e nella produzione di contenuti. C'è il rischio che l'azienda Italia sia svenduta? Per le banche chi ha intenzione di comprare deve comunicarlo alla Banca d'Italia. E lì siamo tranquilli. Per l'industria ci sono opportunità di razionalizzare e accrescere le fusioni tra gruppi italiani. Una cosa è certa. Risolta la crisi il Paese e il suo sistema ripartirà a razzo. Siamo ricchi. Lo ha detto lei a Il Tempo qualche settimana fa. Molti lettori non erano d'accordo. Cosa risponde? Ho parlato sulla base dell'esperienza e di quello che vedo negli incontri con i clienti. Ma oggi (ndr ieri) le mia parole diventano una certezza corroborata dai dati . In che senso? Un rapporto di Credit Suisse sulla ricchezza privata nel mondo conferma le mie parole. La ricchezza finanziaria netta (cioè decurtata dai debiti) nelle mani degli italiani è pari a 2800 miliardi di euro. Ed è diffusa, sempre secondo la stessa ricerca, in modo omogeneo. Più che negli altri paesi. Riprovo a fare l'esempio. Questo numero diviso per 60 milioni di italiani significa in media 47 mila euro a testa. Siamo punto e daccapo. Questa cifra manca a molti italiani. E quello che si vede in giro a livello di consumi non depone a favore della sua tesi. Molti non ce la fanno. Questo è evidente. Chi perde il lavoro non ha reddito e non spende. Ma chi resiste ha semplicemente assunto un atteggiamento prudente. I consumi languono per la paura non per la mancanza di denaro nelle tasche. Difficile da far passare? Allora faccio un esempio concreto. Quando crollò le Lehman Brothers. A Roma città con alto tasso di dipendenti statali, dunque immuni almeno dalla possibilità di perdere il posto di lavoro hanno deciso di rinviare l'acquisto di una nuova auto nella maggior parte dei dei casi. Ha parlato di Roma. Come va Mediolanum nella Capitale. Continuano a credere in noi. Dall'inizio dell'anno la raccolta netta è cresciuta di circa 140 milioni di euro.

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