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La Libia rianima le Borse, vola il titolo Eni

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La fine, data ormai per certa, del regime libico porta il sereno sulle borse del Vecchio Continente che chiudono tutte in positivo ad accezione di Francoforte.  Nonostante i dati sul Pil diffusi dall'Ocse che delineano un peggioramento della crescita nella zona nel secondo trimestre allo 0,2% dallo 0,3% del trimestre precedente, gli indici principali sono tutti positivi. La spinta arriva dalle notizie provenienti da Tripoli, che lasciano pensare a una prossima conclusione del conflitto. A Milano, la piazza migliore del Vecchio Continente, l'Ftse Mib chiude in rialzo dell'1,78%, a Londra l'Ftse 100 guadagna l'1,08% a Parigi il Cac 40 avanza dell'1,14%. In controtendenza il Dax 30 di Francoforte che cede lo 0,11%. A Piazza Affari sono stati comprati i titoli dei gruppi con interessi in Libia - Eni e Ansaldo su tutti - che potrebbero beneficiare di una rapida pacificazione del paese. Tornano le tensioni sulla Grecia (Atene perde il 2,38%) a causa delle stime riguardanti una contrazione del Pil nel 2011 fino al 5,3%. La previsione è stata fornita dal segretario generale del sindacato del Pubblico impiego al termine di un tavolo con il Governo. "Il ministero delle Finanze", ha detto Ilias Iliopoulos, "stima che la recessione quest'anno sara' compresa tra il 4,5 e il 5,3%". Tornando all'Ocse, l'organizzazione spiega che si tratta del quarto trimestre di fila in cui il pil cresce più lentamente.  Sopra la media e in accelerazione, invece, l'andamento del Pil italiano: +0,3% dopo il +0,1% registrato nei primi tre mesi dell'anno. L'Eurozona frena allo 0,2% da +0,8%. In Germania, segnala sempre l'Ocse, la crescita del Pil e' rallentata allo 0,1% rispetto al +1,3% dei tre mesi precedenti, e in Francia, è stata piatta rispetto al +0,9% del primo trimestre. Nel Regno Unito è invece rallentata allo 0,2% rispetto allo 0,5% del periodo gennaio-marzo. Il Pil degli Stati Uniti è cresciuto dello 0,3% rispetto al +0,1% di inizio anno. Le ultime stime per il primo trimestre riflettono una significativa revisione al ribasso dalle stime precedenti di +0,5% pubblicate a giugno. Il Pil ha continuato a contrarsi in Giappone, ma ad un ritmo piu' lento rispetto al trimestre precedente (-0,3% rispetto a -0,9%). Da segnalare le analisi sulla situazione dell'economia, dei manager di grandi gruppi italiani provenienti dal Meeting Cl di Rimini. Secondo il presidente di Eni, Giuspeppe Recchi, "o ci mettiamo in testa che si gioca come sistema oppure siamo destinati ad essere sconfitti". A rassicurare imprese e famiglie da un rischio 'credit crunch' ci ha pensato l'ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera che ha sottolineato come una tale eventualità non esiste.  

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