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Allarme di Confindustria: crescita Pil quasi nulla

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Un operaio metalmeccanico al lavoro

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Per l'Italia "gli indicatori puntano a una nuova e prolungata fase di variazioni del Pil che saranno molto difficilmente superiori all'1% annuo". È quanto afferma il Centro studi di Confindustria nella "Congiuntura Flash" di luglio, sottolineando che "la crescita sarà quasi nulla nel terzo trimestre, dopo che nel secondo si è avuto un aumento dell'1,6% della produzione industriale". Secondo gli economisti di viale dell'Astronomia, sull'Italia peseranno "debolezza della domanda interna, minor forza di quella estera, ripercussioni dalle violente turbolenze finanziarie globali e stretta sui conti pubblici". L'attività industriale nel terzo trimestre, aggiunge il centro studi, parte dal un calo dello 0,3% ereditato dal secondo. "Gli indicatori qualitativi - spiega Confindustria su dati Istat - sono in corale arretramento: le piccole e medie imprese hanno rilevato in giugno ordini calanti nel manifatturiero (47,5, minimo da 20 mesi, da 51,1) e nel terziario (47,4, da 50,1). Giudizi e attese delle imprese rivelano la fiacca dinamica produttiva". L'anticipatore Ocse risulta, inoltre, in calo dall'inizio del 2010 (maggio -0,6% su aprile, -2,7% annuo) e punta a decelerazione almeno fino a fine 2011. Secondo quanto chiarito ancora da viale dell'Astronomia, per i prossimi mesi «le prospettive sono negative" perché l'indice sulle Pmi "è in zona recessione nel manifatturiero e nei servizi, con ordini in diminuzione; l'occupazione langue; i consumi sono piatti; il contesto per gli investimenti è deteriorato; l'export frena più dei mercati di sbocco".

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