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L'Inps sconfigge la crisi, i conti tengono

Il presidente Inps, Mastrapasqua

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L'Inps tiene. Nonostante l'aumento della spesa pensionistica e gli effetti della recessione economica, l'Istituto chiude il 2010 in positivo, per il quinto anno di seguito. Ma la crisi pesa sui conti, e le pensioni rimangono basse: una su due non arriva a 500 euro. Il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua ha presentato a Montecitorio il Rapporto Annuale 2010, da cui emerge un quadro di solidità dell'istituto. L'Inps chiude con un avanzo di 1,4 miliardi (in calo dai 5,3 miliardi del 2009), a fronte della crisi dell'economia e della crescita della spesa pensionistica complessiva, che sale del 2,3% toccando i 194,5 miliardi. Aumentano soprattutto le pensioni anzianità, con 170mila nuovi trattamenti. Il boom (+73%) risente però dello «scalino» del 2009, quando l'età di pensionamento è passata dai 58 ai 59 anni. In crescita anche gli assegni di invalidità civili (+2,9%). Secondo il presidente Antonio Mastrapasqua, «l'Inps è un sistema in equilibrio». Giudizio condiviso dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che assicura: «non ci saranno nuovi interventi». In totale, l'Inps eroga trattamenti pensionistici a un cittadino su tre. Bassa però la media degli importi: il 50,8% dei pensionati - di cui il 60% donne - percepisce meno di 500 euro, e il 79% meno di 1000. L'11,1% ha una pensione tra i 1000 e i 1500 euro, e appena il 9,9% prende cifre superiori. Nel corso del suo intervento Mastropasqua ha voluto anche rassicurare i giovani, ricordati nel discorso d'apertura dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Che aveva esortato a innalzare i tassi di attività giovanili per sostenere il sistema pensionistico ed evitare «intollerabili discriminazioni tra generazioni». «La pensione ci sarà anche per loro», spiega Mastropasqua, «ma non devono rimandare il problema. La qualità della loro pensione di domani si costruisce oggi, ed è agganciata al destino del Sistema Paese». E anche ad una vita lavorativa più lunga, perché «la fuga dal lavoro è incompatibile con l'allungamento dell'età anagrafica». Un modo per rilanciare l'aumento dell'età pensionabile. Si associa all'appello del presidente Inps ai giovani anche Sacconi, che auspica una maggiore diffusione fra le nuove leve e le famiglie della cultura previdenziale. Ricordando l'opportunità di aprire una pensione integrativa «sempre più importante, se non necessaria, per le giovani generazioni».

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