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Marcegaglia: bisogna puntare sulla crescita

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La presidente della Confindustria Emma Marcegaglia all'Unione Industriale

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A pochi giorni dai ballottaggi per le amministrative il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, esprime "un solo auspicio". "Se il risultato elettorale finale convincerà Governo e maggioranza di avere davanti a sè ancora due anni di lavoro - ha detto la leader degli industriali all'assemblea annuale - la loro agenda deve concentrarsi su un'unica priorità: la crescita". Concentrarsi sulla crescita "significa - ha spiegato Marcegaglia - semplificazioni e liberalizzazioni subito; infrastrutture subito; riforma fiscale subito". Marcegaglia ha chiesto uno "scatto d'orgoglio" di tutta la classe dirigente del paese" E questo "richiede che si abbassino i toni della polemica politica, che cessino gli attacchi e le delegittimazioni reciproche. Questa è la prima, vera, grande riforma di cui ha bisogno l'Italia. Noi vogliamo istituzioni forti e autorevoli, istituzioni che sappiano recuperare la fiducia dei cittadini e delle imprese, che oggi è gravemente erosa".   Gli imprenditori italiani sono "delusi" e chiedono di smetterla con gli "annunci estemporanei a cui spesso non sono seguiti passi concreti". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, all'assemblea annuale dell'Associazione chiedendo che la politica economica si concentri su "due priorità, due vere emergenze": "la stabilità dei conti pubblici e la crescita economica". "La verità - ha affermato Marcegaglia - è che la bassa crescita penalizza tutti". E, infatti, dati alla mano, il numero uno degli industriali ha ricordato che il Pil italiano "è aumentato del 45,2% negli anni Settanta, del 26,9% negli Ottanta, del 17% nei Novanta e del 2,5% nell'ultimo decennio". Questa frenata è dovuta alla produttività, il cui incremento annuo "è precipitato dal 2,8% negli anni Settanta a zero nel passato decennio" e tale dinamica "non ha paragoni negli altri paesi", ha avvertito. Inoltre, in termini di benessere, secondo la Marcegaglia, "l'Italia ha già vissuto un decennio perduto": ecco perchè "dobbiamo muoverci in fretta, non possiamo più credere di avere davanti a noi i tempi lunghissimi con cui in passato abbiamo affrontato ciò che impediva lo sviluppo".   La questione della bassa crescita "è nazionale e generale" e per questo occorre un incisivo programma di riforme strutturali.Anche se il governo ha affrontato, nell'ultimo anno, alcune riforma (dall'Università all'informatizzazione della P.A.) altre riforme vanno affrontate. "Fondamentali sono le liberalizzazioni e la riforme della pubblica amministrazione", ha sottolineato. Il Paese ha bisogno di "più mercato", di liberalizzazioni insomma: "il governo non ha ancora presentato - ha ricordato a tal proposito la Marcegaglia - la legge sulla concorrenza che andava varata l'anno scorso". E poi "occorrono interventi più incisivi su infrastrutture e sul fisco" e "va affrontato il tema della spesa dei fondi strutturali" perchè la "situazione è inaccettabile".  

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